Il Culto di Santa Chiara è “diffusissimo” in Spagna. AssisiNews riceve e pubblica un intervento di Massimo Iacopi sul tema.
“Nei miei frequenti viaggi degli ultimi anni nella penisola iberica, ho potuto constatare quanto è grande ed esteso il culto dedicato ai nostri santi assisani: voglio dire San Francesco e Santa Chiara. Per S. Francesco la cosa non sembra così straordinaria, tenuto conto che il Santo ha anche effettuato il pellegrinaggio di Santiago di Compostela e che, lungo il Cammino, la tradizione ci dice che ha anche costruito diversi luoghi di culto”.
“Un po’ meno evidente appare la spiegazione per il culto dedicato a Santa Chiara, anche se ella, nella tradizione, risulta indissolubilmente legata al santo serafico. Sta di fatto che, lungo la Spagna si ha spesso la ventura di incontrare molti conventi di clarisse, ubicati, non solo all’interno delle città, come sarebbe lecito attendersi, ma anche in località di non soverchia importanza o in luoghi isolati e, forse all’epoca, poco sicuri! Fra questi vale la pena di ricordare quelli di Castrojeriz e di Astudillo nella Castiglia. Questa enorme serie di conventi è stata sensibilmente ridotta, nel corso dei secoli, dalla diminuzione delle vocazioni, ma anche dalle requisizioni governative, che hanno tratto un notevole vantaggio dall’acquisizione di complessi architettonici, sovente ubicati a pochi passi dal centro della città. Fra questi, mi piace segnalare il secolarizzato e monumentale Convento di S. Chiara, che oggi ospita il municipio di Guimaraes, la città culla del Portogallo, posta nord del paese fra i fiumi Duoro e Minho. Sulla bellissima facciata troneggia ancora oggi una bella statua della Santa con in mano uno dei suo simboli caratteristici: l’ostensorio mostrato ai Saraceni”.
“Ma per quanto riguarda Santa Chiara, cui sono state dedicate anche numerose statue in legno policromo nel fine del 1400 inizi del 1500, fra le quali vale ricordare quella attribuita ad Alejo de Vahia (1475-1515), nella quale la Santa è ritratta con un libro ed un pisside, vale la pena evidenziare un aspetto molto particolare. Molto raramente ho avuto la ventura di incontrare, anche in Italia, un altare interamente dedicato al culto della Santa, mentre in molte chiese, Chiara condivide gli onori degli altari con altri santi e sante, per lo più locali. Ma la cattedrale di MALAGA custodisce oggi quello che sembrerebbe essere una vera rarità, proprio un altare esclusivamente dedicato alla Santa. Di fatto, una delle cappelle dell’abside gotica della chiesa risulta dedicata alla santa assisana e custodisce un retabolo ligneo dorato, dove, al centro ed al di sopra di gruppi lignei come la Vergine col Bambino o S. Francesco, a seconda delle necessità liturgiche, campeggia una statua al naturale della Santa con il tradizionale ostensorio, circondata ai quattro lati da altri santi e da ancora altri sei, posti nella predella dell’altare!!”
“Particolarmente interessante è anche il retabolo custodito nel deambulatorio della Cattedrale di S. Eulalia a Barcellona. Il posto principale della pala d’altare è dedicato, in comproprietà, a S. Chiara e S. Elisabetta di Alessandria, le quali hanno a fianco tre episodi significativi della loro vita. Per S. Chiara si segnala l’episodio della cacciata dei Saraceni (un fatto molto considerato in Spagna in quanto non ci si deve dimenticare la loro lunga lotta, la Reconquista, per liberarsi dai Mori) e della morte di Santa Chiara”.
Da ultimo, sempre legato alla vicenda terrena della Santa ed alla città di Assisi, segnalo un quadro, ammirato presso il Museo di Belle Arti di Siviglia, attribuito al pittore andaluso Juan Nisa de Valdes Leal (1622-1690), che presenta un soggetto poco usuale per l’Andalusia e più precisamente ‘Assalto saraceno alle mura della città di Assisi’, una composizione di maniera, di tipo fantastico, che non sembra molto entusiasmare l’occhio del visitatore, ma che costituisce, in ogni caso, una vera rarità !
Desidero chiudere queste note informative con alcune curiosità relative sempre alla nostra santa: una rara miniatura tardo quattrocentesca della pittrice tedesca Bondorff de Bondorf Sybilla, che mostra Santa Chiara che bacia il piede di una monaca ed una rara pala d’altare proveniente da Norimberga, del 1365, che mostra la Santa in ascolto della parola di Dio!
Sempre nel campo della iconografia di Santa Chiara, mi pregio ricordare il ritratto della Santa, che si trova alla Galleria Nazionale dell’Umbria, opera di Berto di Giovanni, nel quale la santa è ritratta secondo lo schema tipico margheritiano (circondata da fiori) ed il Trittico di Paolo Veneziano, conservato nel Museo Civico Sartorio di Trieste. Per chiudere queste mie righe – conclude Massimo Iacopi – desidero, infine, segnalare che nella Chiesa di S. Anna di Varsavia, fondata nel 1454 dal duca Boleslao 4° di Masovia e Cuiavia, ricostruita in forme barocche, esiste un altare dedicato ai Santi: Chiara e Francesco di Assisi, che anch’esso, nel suo genere, costituisce una vera rarità”.
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