Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giorgio Bastianini sulla situazione politica attuale e sull’attualità cittadina.
“Siamo passati dalla pandemia alla guerra. Il Covid 19 sconosciuto alla medicina, mentre la guerra conosciuta da tutti. Fino a qualche mese fa nessuno parlava della folle logica degli armamenti e delle tecnologie nucleari. Il conflitto tra Russia e Ucraina – dice Giorgio Bastianini – ha suscitato un allarme particolare, molto diverso dalla preoccupazione rituale per il deterioramento dei rapporto tra le grandi potenze, a colpire tutti è stato il fatto che la minaccia atomica è parsa a molti più vicina. Alla luce di tutto questo bisogna tornare con la memoria negli anni ottanta, la questione Afghana, il Boeing Sudcoreano abbattuto, il tema dei sacri confini inviolabili, i missili Cruise alla base Nato di Comiso, i grandi cortei dei pacifisti, mentre succedeva tutto questo, i POTENTI di turno della politica internazionale a seguire negli anni hanno ratificato decisioni per l’istallazioni degli Euromissili e del riarmo. Adesso che si torna a parlare di pacifismo sull’onda della grande spinta emotiva, aldilà dei proclami chiassosi di un certo anti Occidente e anti Oriente, che serve solo a giustificare gli errori la gente deve manifestare per denunciare la gravità di tutti questi atti di guerra in tempo di pace e lanciare con più forza un grido di allarme contro il pericolo di un conflitto fatale per tutti. Vedo pochi assedi di cortei, sit-in, manifestazioni sotto i grandi centri di potere economici e politici. Per i potenti (oligarchici e non) cascasse il mondo, gli affari restano affari, si preferisce non alzare la voce contro le grandi potenze di ogni genere”.
“Rileggendo un articolo del giornalista vaticanista Ettore Masina del 1982 sul ‘Pacifismo sommerso dei cattolici italiani’ – dice ancora Giorgio Bastianini – prendo alcuni brani da sottoporre alla lettura: ‘A lungo e per cause ben note, i Cattolici hanno visto la pace come un segno che si sarebbe realizzato soltanto alla fine dei tempi, come perdono di Dio. La PACE MESSIANICA, una pace totale: le spade tramutate in vomeri, asciugata ogni lacrima, l’agnello che bruca accanto al leone, la mano del bambino che fruga impunemente nella tana della vipera. Una pace garantita ai BUONI e dunque ai VIRTUOSI e ai MITI, che tuttavia, pur odiando le guerre, dovevano combatterle e vincere, magari nel SEGNO DELLA CROCE, la PACE MESSIANICA richiede anche il contributo umano: del singolo e delle masse perché quella pace è annunziata nel ‘Materialismo della storia’, esige quindi che con una lotta lunga e coraggiosa, siano eliminate le oppressioni, i genocidi, la volontà sopraffattrice, i disegni di morte. Accanto alle notizie che arrivano dal Guatemala e dall’Afganistan, accanto ai titoli di giornali che in questi giorni natalizi scrivono ‘DICIASETTE MILIONI DI BAMBINI MUOIONO OGNI ANNO PER FAME””.
“Questo si scriveva nel 1982. Tornano ai giorni nostri, alla nostra Assisi, caro direttore – conclude Giorgio Bastianini – sono totalmente d’accordo con il suo editoriale di alcuni giorni fa sull’andamento post elettorale dell’amministrazione comunale. Aggiungo che i cittadini e le cittadine del territorio di Assisi si aspettavano non questa politica sorda a ciò che si diceva: ASCOLTARE, VERIFICARE, FARE, già ma era solo CAMPAGNA ELETTORALE! Personalmente credo ancora nei CIVICI LIBERI dai partiti oligarchici e nei SINGOLI che non si limitano a fare soltanto i portatori di acqua, contenti della loro partecipazione al Giro! Cercate di volare basso, rimanete umili e semplici nell’insegnamento di Francesco.
© Riproduzione riservata