“La figura della donna è purtroppo ancora oggi vittima di stereotipi e preconcetti che nel quotidiano rappresentano degli ideali insiti nella mente di tantissime persone. Insieme al tema della violenza di genere questo rappresenta il nemico più difficile da estirpare dal campo delle disuguaglianze, nemico torbido e infimo contro il quale la politica è chiamata ad intervenire attivamente, non solo durante queste giornate simboliche, ma nell’agire quotidiano”. Lo scrive il Pd di Assisi in occasione della Giornata internazionale della donna 2023, ricordando come “Il Partito Democratico fa di queste battaglie dei capisaldi del proprio credo politico e non smetterà mai di perorarle in tutti i consessi”.
“Quando parliamo di stereotipi e preconcetti – scrivono Paolo Lupattelli, Capogruppo Pd Assisi e Claudia Ciombolini, Segretaria Pd Assisi- ci si riferisce in particolar modo alla necessità di liberare la donna dal concetto di cura, colei che accudisce i figli, i disabili o gli anziani, colei che svolge le mansioni legate alla casa e al contesto familiare. Dobbiamo fare in modo che la maternità sia una scelta che non chiede di sacrificare il resto. La parità non può prescindere da questi aspetti. Non può ignorare ciò che per molti rappresenta l’ovvietà. E in questo caso non parliamo di culture o paesi lontani, ma parliamo della quotidianità di tutti noi. Prima di combattere per la parità dei salari e per la parità di trattamento in ambito lavorativo è fondamentale estirpare dalla mente questi pensieri che in maniera propedeutica si portano dietro tutte le disparità che notiamo in tanti altri contesti. È un processo lento e lungo che ha bisogno del supporto delle istituzioni tutte, dai comuni alle scuole, ma che non possiamo assolutamente esimerci dall’affrontare”.
“Come detto questa problematica va di pari passo con quella legata alla violenza di genere. Le situazioni alle quali stiamo assistendo in paesi come l’Iran o l’Afghanistan dove le donne vengono addirittura torturate per non permettere loro l’accesso allo studio non possono essere abbandonate nel silenzio. È eclatante come si faccia ricorso alla violenza più inaudita per allontanare le donne dalla cultura, dalla conoscenza, strumenti che altrimenti potrebbero permettere loro di formare una consapevolezza e di ribellarsi a dei regimi inaccettabili. Troppo spesso queste storie passano silenti sotto i nostri occhi. È responsabilità della politica farsi promotrice di queste battaglie, dare voce a queste vicende che accadono oggi in paesi non troppo lontani da noi. Oggi celebriamo la Giornata internazionale della donna 2023, ma solo il giorno in cui non dovremo più raccontare queste storie e non dovremo più condannare atti di violenza e pregiudizi aberranti potremo veramente dire di aver raggiunto la parità di genere. Per ora ne siamo ancora molto lontani”.
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