Non si ferma il botta e risposta sull’Hotel Subasio e su cosa fare dopo il pronunciamento del Tar. Dopo la denuncia della Casa di riposo, sul possibile rischio chiusura, e la replica di Luigi Catalano, affittuario della storica struttura, arriva la controreplica dell’Andrea Rossi.
“Non è possibile lasciare senza risposta le dichiarazioni di Luigi Catalano, amministratore della Hotel Subasio Srl (già F.lli Catalano Srl), in merito alla questione dell’Hotel Subasio. Siamo sconcertati da una presa di posizione che non tenga conto in maniera così evidente delle sentenze e degli atti amministrativi di questi anni. Il Signor Catalano o non è bene informato o ciurla nel manico, perché la richiesta di un amministratore giudiziario, ai sensi dell’art. 32 del D.L. 90/2014 è stata inoltrata dalla ASP Casa di Riposo “Andrea Rossi” alla Prefettura di Reggio Calabria già nel 2015 (e non viceversa come dichiara il Sig. Catalano). Nel gennaio 2016, la Prefettura di Reggio Calabria, rispose con queste testuali parole a tale nostra richiesta: ‘Per quanto concerne l’istruttoria avviata per la valutazione sulla eventuale applicabilità delle disposizioni di cui all’art. 32 del D.L. n. 90/2014, è stato accertato, sulla base della documentazione fornita anche da codesto Istituto, che il contratto di affitto di azienda, sottoscritto in data 12 luglio 2013, è già stato oggetto di risoluzione. Tale circostanza rende improcedibile la richiesta di applicazione delle misure straordinarie, che presuppongono un rapporto contrattuale in essere per la attivazione delle medesime’”.
“Quindi – continua l’Andrea Rossi – per fare chiarezza, la richiesta di nominare un amministratore giudiziario, è già stata esaminata e rigettata dagli organi competenti nel 2016, per mancanza dei presupposti e cioè la vigenza di un contratto di affitto di azienda. Ora che l’inesistenza di un contratto è stato deciso con effetto di giudicato dal TAR di Reggio Calabria e dal Consiglio di Stato, il Sig. Catalano non ha alcun titolo giuridico o morale per trattenere l’azienda Hotel Subasio e non restituirla al legittimo proprietario. Tutto il resto è solo una speculazione, mascherandosi dietro a una società a responsabilità limitata e confidando nelle lungaggini della giustizia. Non è più tollerabile che una casa di riposo sprechi tutte queste risorse per tentare di ristabilire una situazione di legalità nell’Hotel Subasio, storica azienda che, come la stessa casa di riposo, appartiene a tutta la Città di Assisi. Vogliamo solo il bene dei nostri anziani, che poi non è altro che bene di tutti”.
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