“Un fenomeno strano è quello delle corse campestri organizzate in questo periodo dai vari plessi scolastici per i ragazzi delle scuole medie e secondarie, nel corso delle quali molti si sentono male e devono ricorrere anche alle cure del Pronto Soccorso. L’organismo, e il cuore soprattutto, vengono sottoposti ad uno stress improvviso e duraturo consistente in una fatica che i più non sono abituati a sopportare”. Lo scrive il dottor Mauro Loreti, medico sportivo, che si chiede il perché di una corsa campestre fatta senza necessarie precauzioni.
“Non si sa perché – scrive – i ragazzi devono fare la corsa campestre, ma è indubbio che, qualsiasi sia il motivo, sono in definitiva costretti a farla senza essere allenati per sopportare lo sforzo che tale difficile competizione richiede. Non credo ci sia bisogno del parere dell’esperto Medico dello Sport, io nella fattispecie, per capire che una prestazione del genere, prolungata e per antonomasia su terreno accidentato, richiederebbe una preparazione fisica di qualche mese almeno, mentre, mi riferiscono alcuni studenti, che è il giorno stesso della gara che vedono per la prima volta il percorso e capiscono di che cosa si tratta”.
“Veramente inspiegabile questo fatto! Lo Sport è molto pericoloso se fatto con superficialità, perché, soprattutto i ragazzi che non hanno ancora la maturità per autocontrollarsi, sono presi dalla bramosia di apparire e vanno incontro, in questo campo come in altri, a degli eccessi che qualche volta si possono pagare anche con la vita. Il certificato non agonistico che viene richiesto in questi casi non basta a scongiurare il peggio, ma direi nessun tipo di certificato è sufficiente se il ragazzo non è adeguatamente allenato, e quindi ha pronto il suo cuore e i suoi muscoli a sopportare il tipo di impegno fisico che gli viene richiesto”.
“È necessaria una adeguata, progressiva e mirata preparazione fisica, una educazione alimentare non di secondaria importanza, e la consapevolezza che non tutti sono adatti per fare la corsa campestre, specialmente se in sovrappeso o con caratteristiche fisiche non congeniali. Riconoscere e accettare i propri limiti – conclude il dottor Loreti – è un passo decisivo per diventare adulti”.
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