Nuovo intervento su AssisiNews da Massimo Iacopi sul culto di Santa Chiara e San Francesco in Spagna.
Di seguito la sua nota:
Ad integrazione di quanto già comunicato nel precedente articolo sul culto di Santa Chiara e San Francesco in Spagna, ho il piacere di partecipare in questa sede le ulteriori scoperte effettuate in SPAGNA in un viaggio prima della attuale pandemia.
Le informazioni riguardano essenzialmente due località:
la prima riguarda la città di Xativa o Jativa, all’interno della provincia valenciana, una località di circa 30 mila abitanti, che è stata la culla della famiglia BORGIA (BORJA), e di ben due papi, Callisto 3° (Alfonso de Borja) ed Alessandro 6° (Rodrigo de Boja) e dove è nato anche il pittore José Ribera (1590-1652), che ha operato anche in Italia dove era più conosciuto come lo Spagnoletto. La città é dominata da un imponente e panoramico castello dei Borgia, posto sulla cresta del monte Bernisa.
A Xativa, di fatto, esiste una chiesa quattrocentesca di Santa Clara, a navata unica in forme rinascimentali, oggi secolarizzata, rimasta intatta nelle sue strutture e trasformata in sala di esposizioni temporanee. Al suo interno, si può ancora oggi ammirare, dietro l’altare maggiore, due nicchie sovrapposte nel muro, una per il SS Sacramento e l’altra, più grande, per una bella statua della Santa, con una pisside nella mano destra (rappresentazione classica della Santa in Spagna) (foto 1-3).
La seconda località concerne la interessantissima città di MURCIA, di 400 mila abitanti, posta al centro di una fertilissima huerta (agricoltura intensiva di agrumi ed ortaggi), irrigata da Rio Segura. Non lontano dal centro della città (Calle Traperia e Piazza San Domingo), all’inizio del Viale Alfonso 10°, meglio conosciuto localmente come tontòdromo (passeggio elegante della città, dove la gente amava mettersi in mostra), sorge l’interessantissimo complesso clariano del Convento di Santa Clara la Real, costruito sulle rovine di un palazzo (Alcazar Seguir) del 13° secolo, di epoca mussulmana. La chiesa ed il convento delle Clarisse sono ancora oggi attivi, mentre una parte del convento è stata trasformata in museo, aperto al pubblico, dove sono stati riportati alla luce resti di un palazzo di epoca mussulmana e, nel chiostro conventuale, è stato recuperato, l’alberca, un patio mussulmano, veramente di grande suggestione(foto 4-5). L’accesso al complesso religioso ed al suo cortile interno presenta lo stemma reale spagnolo, sormontato da una statua di Santa Chiara inginocchiata.La chiesa attuale, settecentesca, a navata unica, presenta tre immagini dedicate alla Santa; una in un altare laterale, dove la santa risulta in adorazione del Bambinello, la seconda, sempre in un altare laterale,mostra la santa, bambina, guidata da Gesù sulla via della purezza, mentre l’ultima, secondo lo schema classico della sua rappresentazione, si trova nella parte superiore del baldacchino dell’altare maggiore (foto 7-12).
Sempre nella città di MURCIA esiste un importante museo dedicato a Francisco SALZILLO (1703-1783), uno fra i più grandi scultori spagnoli dell’età barocca, che pochi sanno essere stato il figlio dello scultore italiano Nicola Salzillo (1672-1727), originario di Santa Maria Capua Vetere, allievo dello scultore napoletano Aniello Perrone che, a 27 anni, nel 1699, si era trasferito a Murcia e dove aveva sposato la murciana Isabella Alcaraz, madre di Francesco. Del Salzillo mi piace allegare una famosa statua dedicata a San Francesco, oggi custodita nella città di VALLADOLID(antica capitale della Spagna al tempo di Carlo 5°) (foto 13).
Da ultimo, mi piace segnalare un originalissimo crocefisso d’altare che ho scoperto nella chiesa del Monastero di Sant’Anna, a CORDOVA, in Andalusia (foto 14).
Per chiudere queste mie righe, desidero, infine,presentare, sempre concernente l’iconografia di Santa Chiara, una suggestiva tavola dipinta tedesca del 1360, conservata oggi Metropolitan Museum of Arts di New York, nella quale la Santa, con una chioma fluente,riceve una palma dal Vescovo di Assisi, assistito da San Francesco con le forbici nelle mani (foto 15).
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