L’oratorio di Santa Chiarella è “un bene inestimabile, offerto spontaneamente dal parroco della Cattedrale Don Cesare, che chiede di non essere ringraziato, messo a disposizione di tutti coloro che altrimenti non avrebbero uno spazio idoneo+pianoforte a coda per raccontare-offrire-sperimentare la loro dote del ‘fare cultura’”. È quanto scrive Umberto Rinaldi.
“Nel mese di febbraio, algido nella sonnacchiosa Assisi, l’Oratorio di Santa Chiarella – dice Rinaldi – è stato quanto mai sveglio e caldo di presenze variate, dal Calendimaggio al Jazz dell’Uni3 agli Scout adulti e il 28 alla conclusione del Vescovo Sorrentino e l’incontro con le Confraternite. Il tutto senza un piano prestabilito ma che sembrerebbe invece una accorta programmazione, in particolare l’offerta di presenze letterarie nel fine settimana 22–23-24. Incredibile ma vero è sembrato che in queste tre serate si fosse realizzata una ministagione letteraria: il 22 Birba “La Notte dei Racconti” in attesa di ReggioNarra (17/19 maggio prossimi), adulti e bambini insieme secondo l’invito all’Italia e al Mondo di riscoprire il valore e la magia del racconto, immaginando le proprie voci come stelle che accendono appunto la notte dei racconti”.
“A seguire sabato 23 – continua Rinaldi – un tutt’altro e voltare pagina con la presentazione del secondo libro di Marco Cioccoloni “Nit’oltra che v’ho da dì nsoqué” scritto in puro dialetto assisanofuorilemura e organizzato da Sei d’Assisi se e il Club per l’Unesco di Assisi. Una serata di rumorose risate e posti in piedi. Domenica 24 alle 18 “Lessico Chimico Naturale” 3 racconti di Primo Levi nel centenario della nascita e nel 150° della storica Libreria Zubboli. Anche per quest’incontro, in verità offerta letteraria di prima scelta, l’Oratorio di Santa Chiarella era colmo di pubblico silente e attento, a smentire quanti credono che la gente partecipa solo “se si magna”… ”
“Pino Menzolini è stato il lettore/attore dei testi presentati, efficace nel testimoniare che non vi sia ‘pagina scritta da Primo Levi… che non si presti alla lettura a voce alta… Scrittore a tutti gli effetti, scrittore per necessità, scrittore comprensibile ma assai arguto e profondo, scrittore fantastico e fantasioso… aderente alla realtà, drammatico testimone oculare, incantevole poeta’: Primo Levi, ben più famoso per il tristissimo ‘Se questo è un uomo’ che con stile letterario asciutto e freddo si racconta nel suo calvario di deportato ad Auschwitz, non è perfettamente chiaro se fosse parente di Carlo Levi, mentre è stato per tutta la sua esistenza fraterno con il premio Nobel Rita Levi Montalcini. Menzolini ha accompagnato la sua lettura con l’accordo al pianoforte di Alessandro Deledda, alternante o dialogante, nonché supportato dalle splendide luci di Giuseppe Brizi”.
“Una serata recital-teatrale professionale e applaudita Pubblico eterogeneo e attento e interessato all’offerta letteraria. Doveroso notare, se non annotare – conclude Rinaldi – quanto sia ‘facile’ poter programmare calendari culturali eterogenei con le professionalità autoctone di Assisi che, pur desertificata, felicemente ne continua a produrre”.
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