È stato registrato il 2 agosto 2017 e diffuso il 3 agosto il video nel quale il sindaco di Assisi Stefania Proietti si appella ai sindaci italiani per chiedere insieme la liberazione del sindaco di Caracas Antonio Ledezma (di origini italiane), la cui incarcerazione è stata resa nota ad agosto 2017 dai principali quotidiani e dalle agenzie di stampa.
Ecco il testo del video-messaggio:
“Sono Stefania Proietti, sono il sindaco di Assisi. Ho appreso ieri, grazie ad una persona di origine venezuelana che ospitiamo, che il sindaco di Caracas è stato improvvisamente prelevato dagli arresti domiciliari in cui si trovava da due anni. La famiglia non sa nulla, è stato prelevato dalla polizia politica. Faccio appello a tutti voi colleghi sindaci – dice Stefania Proietti – Antonio Ledezma sindaco di Caracas ha origini italiane: la sua famiglia non sa dove si trovi, non si hanno notizie di dove sia. Voi tutti come me sapete che il sindaco in una Città è come la madre in una famiglia: una città di otto milioni di abitanti che hanno convintamente eletto questo sindaco si ritrova senza sapere nemmeno dov’è. Facciamo tutti un appello da inviare al presidente Maduro: affinché compia un atto di misericordia e rilasci questo sindaco alla sua città. Sarebbe un atto di distensione – sostiene Stefania Proietti – un atto di grande Pace per un paese che ne ha totale bisogno. Ve lo chiedo con alle spalle la Porziuncola: oggi ad Assisi abbiamo celebrato l’ottocentenario del Perdono. Il perdono di Assisi è stato un gesto di san Francesco che ha chiesto perdono per tutti, anche per i più grandi Peccati, anche per la guerra. C’è speranza, colleghi sindaci. Facciamo un appello, mandiamo tanti appelli, inondiamo di appelli il Venezuela, il presidente Maduro per dire che non ci fermiamo di fronte alla guerra alla violenza ma che c’è speranza di pace. Speranza di libertà per ogni paese, per ogni città come le nostre; noi nella nostra fortuna di non avere la Guerra abbiamo il dovere come amministratori pubblici di implorare e fare tutto per la Pace, anche laddove non c’è. Facciamolo in nome di San Francesco – conclude Stefania Proietti – facciamolo per la Città della Pace come l’ha voluta San Francesco”.
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