È da poco iniziata l’attività della commissione “Cultura e Turismo/Covid” della Società Fortini ed ora arrivano i primi risultati.
Il primo progetto messo in campo riguarda il rapporto tra Turismo e Calamità e si sviluppa in tre punti. Il primo consiste nell’analisi dei dati storici statistici sulle conseguenze del terrorismo internazionale, delle calamità naturali e delle catastrofi sanitarie (presentato il 25 maggio scorso in streaming), di cui diamo conto in questo articolo.
Il secondo punto è stato trattato venerdì 11 giugno dallo psichiatra Marco Grignani, direttore della Struttura Complessa Salute Mentale Assisano-Media Valle del Tevere. È stata indagata la predisposizione psicologica dell’utenza al viaggio turistico dopo eventi traumatici collettivi e le conclusioni verranno a breve pubblicate. Come tutti gli incontri l’intera conferenza è visibile su YouTube (Società Culturale Arnaldo Fortini)
Infine con il terzo studio si cercherà di capire quali siano tempi e modalità più adeguate per lanciare campagne pubblicitarie volte alla ricomposizione degli arrivi dopo una calamità.
“Breve ricognizione sul rapporto Turismo e Calamità” è quindi il titolo del lavoro di Gabriele Caldari che apre il progetto “Turismo e Calamità”
La metodologia applicata nelle ricerche della Fortini è fondata su un criterio storico-comparativo tramite il quale si confrontano fenomeni locali con altri della stessa natura verificatisi in altri tempi e luoghi.
Seguendo quindi questo criterio si sono poste alcune domande a cui la ricerca tenta di rispondere: “Cosa ci dicono i dati storico-statistici riguardo al turismo condizionato da fenomeni di calamità simili al Covid? In quanto tempo è stato superato il problema? La caduta degli arrivi da Covid, ha lo stesso andamento di quella da terremoto? O da terrorismo?”
Terrorismo
Dai risultati del lavoro sugli attentati terroristici, focalizzato tra il 2001 e il 2015 in Europa e negli Stati Uniti, si evince che la ripresa dei flussi e delle entrate economiche torna alle performance pre-crisi entro pochi mesi e al massimo in un anno, eccezion fatta per l’attentato alle Twin Towers del 2001 dove la ripresa si è avuta solo nel 2007.
Terremoti e calamità naturali
In questo caso lo studio evidenzia una ripresa degli andamenti da 14 mesi (tsunami del 2004 in Tailandia) a 24 mesi nel caso della catastrofe sismico-nucleare di Fukushima del 2011. I terremoti che hanno colpito Assisi nel 1997 e nel 2016, ci dicono invece che nel primo caso soltanto nel 2000 si è avuto un riallineamento, mentre nel secondo la ripresa nel comprensorio Assisano in termini di arrivi e presenze condizionò la stagionalità per 10 mesi.
Epidemia
Il modello più calzante per descrivere gli effetti di una calamità sanitaria sul sistema turistico, è quello della MERS in Corea del Sud nel 2015. Qui il sistema sanitario e il numero degli abitanti sono simili a quelli italiani. In quel caso si impose una quarantena a circa 17.000 persone con 186 casi di contagio e meno di 40 decessi. I dati, forniti per lo studio direttamente dalla Korea Tourism Organization, ci informano che il trend di crescita assimilabile ai periodi precedenti, è misurabile in 7 mesi dalla prima notizia di contagio, mentre in termine di entrate economiche si sono avute ripercussioni negative fino a 12 mesi dall’ultimo caso.
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