“In qualità di Assessore all’innovazione e al marketing per la promozione del territorio voglio intervenire pubblicamente sul festival Universo Assisi e sulla politica culturale e turistica della città. Per anni, dai banchi dell’opposizione ho chiesto l’introduzione dell’imposta di soggiorno e il fatto che l’attuale Amministrazione comunale l’abbia finalmente introdotta, consentendo al Comune di disporre di risorse molto significative (circa un milione di euro all’anno), impone a tutti noi un supplemento di responsabilità e concretezza nel valutare le azioni intraprese”. Comincia così una dura nota dell’assessore Simone Pettirossi che stronca la manifestazione dell’estate assisana e chiede correttivi.
“Essendosi conclusa l’edizione 2019 di Universo Assisi, l’evento che costa di più alle casse comunali, è necessario e urgente fare un bilancio obiettivo di questa esperienza triennale. Innanzitutto, a mio avviso, va sottolineato che il rapporto tra costi (circa 400 mila euro, di cui 300 mila a carico del Comune di Assisi) e benefici (pubblico pagante, aumento di presenze turistiche o di semplici visitatori) appare squilibrato. Inoltre manca ancora un’identità chiara, facilmente riconoscibile e comunicabile del festival, dovuta a un’eccessiva frammentarietà dell’offerta artistica e culturale. Infine, sul versante della programmazione, della promozione e della comunicazione, ci sono stati ritardi eccessivi da parte della direzione e della governance del festival”.
“Prendendo già solo in considerazione queste prime tre criticità – dice Pettirossi a proposito di Universo Assisi – sono convinto che sia necessaria una riflessione approfondita sul futuro della manifestazione. Non effettuarla presto e in modo puntuale sarebbe un atto di incoscienza politico-amministrativa, che nessuno si può permettere, tanto meno il sottoscritto, che ha contribuito in modo essenziale al percorso politico che ha portato alla vittoria del centrosinistra ad Assisi, dopo venti anni di opposizione”.
“Non si deve tornare indietro sulla giusta decisione di investire risorse importanti su azioni culturali e turistiche, ma è necessario interrogarsi, invece, molto serenamente, sull’efficacia o meno di quanto è stato fatto sino ad ora. La scelta, infatti, non è tra Universo Assisi e il nulla, ma tra l’attuale format e un “nuovo” universo di eventi, di spettacoli, di mostre, di performance, capaci di produrre effetti concreti e percepibili nel breve, medio e lungo periodo. Universo Assisi, che è arrivato già al terzo anno di vita, a mio avviso, nonostante gli sforzi profusi da parte del Comune che ha stanziato ben 300 mila euro, non è ancora decollato e non è riuscito a diventare un attrattore turistico importante per la città”.
“Si può decidere legittimamente di spendere risorse sia per attrarre i turisti che per intrattenere i visitatori (che non pernottano) e i cittadini, ma si tratta di due scelte differenti, che vanno esplicitate, che richiedono una progettazione, un’organizzazione e un’attuazione differente, con budget proporzionali agli obiettivi da raggiungere. Visto che Universo Assisi, finanziato in gran parte con soldi pubblici provenienti dall’imposta di soggiorno, aveva come obiettivo quello di aumentare i visitatori e i turisti (incidendo sulla permanenza media, sul tasso di occupazione delle strutture, sulle presenze nelle strutture ricettive), il fatto che in questi tre anni non sia riuscito a raggiungerlo non può essere considerato un dato secondario nel fare una valutazione della manifestazione.
“Dopo la terza edizione non è più possibile aspettare per ottenere dei frutti. Universo Assisi – secondo Pettirossi – va messo profondamente in discussione, con un deciso cambio di rotta, modificandone il “format”, la direzione e la governance. Altrimenti è meglio archiviare questa esperienza e utilizzare le risorse recuperate per realizzare iniziative culturali e turistiche differenti, che abbiano una mission, degli obiettivi e dei target di pubblico ben definiti. Con i 300 mila euro investiti dall’Amministrazione comunale e con una nuova “governance” più efficace, in grado ad esempio di ottenere maggiori sponsorizzazioni private e più consistenti finanziamenti da parte di altre istituzioni pubbliche (regionali, nazionali, europee), si porterebbero realizzare numerose azioni turistiche e culturali rivolte sia ad attrarre turisti (nazionali e internazionali), sia ad intrattenere i visitatori e i cittadini.
“Per fare solo alcuni esempi:
Una mostra (o performance artistica) di grande richiamo nazionale e internazionale, che duri molti mesi e che sia frutto di una progettazione di altissimo livello, che preveda un’adeguata promozione e diffusione, che sia in grado di diventare il motivo per decidere di venire a visitare il nostro meraviglioso territorio;
un cartellone estivo con eventi nel corso di un periodo lungo, da giugno a settembre, che offra un intrattenimento di qualità agli ospiti di Assisi e ai residenti che rimangono in città (per fare qualche esempio: una rassegna di musica antica, una stagione di teatro estivo, un ciclo di proiezioni cinematografiche all’aperto, una serie di concerti di cantanti e gruppi locali, regionali e nazionali, spettacoli di danza in luoghi inusuali, spettacoli di artisti di strada, ecc.);
un singolo evento della durata di un giorno (concerto, spettacolo, evento, musical, teatro) di grandissimo richiamo nazionale e internazionale, capace di diventare un motivo per venire ad Assisi”.
Ritengo importante, infine, accennare anche ad un discorso più ampio sull’uso complessivo delle risorse derivanti dall’imposta di soggiorno. Si potrebbero, ad esempio, implementare o migliorare:
lo smart tourism attraverso la costruzione di un contesto urbano in cui spazio fisico e digitale si intreccino e si potenzino per mezzo della fibra ottica, dei sensori, della connettività wi fi, dei sistemi di realtà aumentata, di “virtual tours”, di software e di app per il “gaming” culturale, artistico e naturalistico, di totem interattivi diffusi;
la smart mobility, attraverso l’installazione di stalli per biciclette, servizi di “bike sharing”, “hub” intermodali di collegamento (con la città, con la stazione, con l’aeroporto, con le frazioni, con le altre città limitrofe), navette elettriche tradizionali o a guida autonoma, incentivi alla mobilità “green”;
i servizi di accoglienza turistica di base, attraverso materiali informativi innovativi (tradizionali e digitali) in almeno 5 lingue, bagni pubblici più accoglienti e moderni, segnaletica turistica innovativa, aree attrezzate e sentieri naturalistici urbani e montani ben curati e mantenuti nel tempo.
Queste sono solo alcune riflessioni – conclude Pettirossi – volte ad aprire un confronto ampio e a 360°, che è necessario e ormai improrogabile, per il bene della nostra città e del nostro territorio”.
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