Giovedì 25 novembre è “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. “Si annunciano, come ogni anno manifestazioni Scarpette rosse, panchine rosse, fiaccolate e “flash mob”. Malgrado ciò, ogni giorno le cronache ci riportano atti gravissimi di violenza contro donne, purtroppo femminicidi su femminicidi. Non ultimo l’atroce gesto avvenuto in Emilia Romagna, quello di Juana Cecilia 34enne trovata priva di vita in un parco a Reggio Emilia, purtroppo non è la sola ma una delle tante, troppe”, dice Claudia Travicelli.
“Ogni anno il 25 novembre – aggiunge l’ex consigliere comunale a proposito della violenza contro le donne – leggiamo di manifestazioni a cui partecipano le solite personalità politiche che sempre più spesso pontificano, in quella che è una ricorrenza comandata. Bisogna però togliere dalla testa di certi politici e di tante personalità che spesso si sentono immuni a certi eventi e a certi argomenti, che se non ci si attiva seriamente e con competenza queste tragedie non troveranno fine. Forse troppo spesso ci si dimentica che la società siamo noi, i nostri mariti, ex mariti, compagni, fidanzati, ex fidanzati, ex compagni, figli e figlie. Non voglio assurgermi a ruolo di sociologa – dice Claudia Travicelli – ma il problema risieda nella nostra comunità, nelle nostre convenzioni e convinzioni. Oggi noi donne, dobbiamo batterci affinché tutto questo modo di vederci come oggetti finisca e vi sia un rispetto assoluto. Sin dalle scuole dobbiamo iniziare ad educare, sin dalla prima infanzia, sulla condizione e il rispetto delle donne. Occorre educare i giovani, i bambini a considerate la differenza tra possesso e amore, affinché nessun gesto non diventi una violenza o un atto di possesso”.
Dall’Assemblea dell’ONU il 17 dicembre del 1999 con la risoluzione 54/134, uscirono del concerto chiari in materia e questa giornata non deve rimanere solo in ricordo di un fatto di sangue, il sacrificio delle sorelle Patria, Minerva e María Teresa MIRABAL, barbaramente torturate e uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo nella Repubblica Dominicana il 25 novembre del 1960. Ricordiamo il Numero Verde 800.86.11.26, accessibile gratuitamente ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, da tutto il territorio regionale. Questo è il numero nazionale antiviolenza, il 1522. Il nostro grazie sincero – conclude Claudia Travicelli – va a tutte le operatrici dei Punti informativi e di ascolto d’Italia, in modo particolare quelle della Zona Sociale 3 (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica), donne che accolgono nei vari Comuni tante donne in difficoltà”.
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