Il 28 giugno alle 21 in Basilica Superiore di San Francesco si è svolta la prima uscita di In Cammino Verso Pax Mundi 2018, rassegna che Padre Giuseppe Magrino ormai da anni organizza ad Assisi (seguiranno altre presenze corali provenienti dagli Stati Uniti, dall’Austria, dall’Italia… fino al prossimo ottobre); protagonista la Vocal Ensemble of The Ionian University, per quello che Umberto Rinaldi, di cui riceviamo e pubblichiamo questo intervento, definisce “Un eccezionale concerto, didattico nel suo messaggio”,
“Personalmente – scrive – ho necessità di comunicare un antefatto per testimoniare in cosa consista questa eccezionalità. In mattinata incontro per un caffè Claudio Carli, uno degli ultimi artisti assisani del glorioso cenacolo dell’ormai lontano passato cittadino, ahinoi! e, parlando di un altro pittore umbro, Carli mi spiega che costui sta riproducendo con mano perfetta quadri di autore entrando in essi: ad esempio nella Giuditta e Oloferne del Caravaggio invece della testa di Oloferne ritrae il suo viso, oppure in un quadro di Fontana nel taglio della tela fa emergere la sua faccia. Comunica cioè che l’arte è Arte quando riesce a comunicare in ogni tempo il suo messaggio “vivente” che non è mai un quadro pur bello attaccato al muro! L’arte è eterna e sta a noi che si ripeta viva nel tempo.
L’altra sera al concerto ne ho avuto conferma. I bravissimi 35 studenti universitari della Vocal Ensemble of The Ionian University di Corfù hanno eseguito il celeberrimo Miserere (1630) di Gregorio Allegri, allora vietato dal Papa pena scomunica di farlo uscire dalla sede papale, invece il quattordicenne Mozart lo ascolta e a memoria trascrive il basso ecc. ecc. Una partitura non particolarmente coinvolgente se non per le difficoltà vocali e la curiosità della sua storia. L’originale ha una durata di circa mezz’ora. Invece: i cantori della Ionian University, diretti da Miranda Kaldi, hanno portato noi ascoltatori in una dimensione inaspettata, intessendo senza soluzione di continuità i versetti del Miserere con altre proposte, quale il peripatetico Coro e la voce orante di un incredibile cantante bizantino, e un improvvisatore jazz al sassofono… Farciture che si sovrapponevano al canto del Miserere in un affascinante dialogo sonoro, coinvolgente in un unicum esecutori e ascoltatori per oltre un’ora”.
“Volando nell’ascolto della Vocal Ensemble of The Ionian University – conclude Rinadli – ho avuto quindi conferma di quanto la mattina mi aveva espresso l’amico Carli: l’arte non è mero appagamento dei nostri sensi, ma scuote le terrene passioni del nostro animo in modo che, almeno idealmente, possiamo esserne parte ed entrarci dentro e a nostro volta immaginare di poter migliorare il nostro piccolo mondo. Questo alto insegnamento l’abbiamo ricevuto da valentissimi giovani di un’isoletta quale Corfù. Meditiamoci”.
© Riproduzione riservata