All’Alberghiero di Assisi si studiano nuove ricette per le donne malate di tumore al seno. Obiettivo, ridurre i fattori di rischio per evitare le recidive quando si è malate di tumore al seno proponendo una modifica nutrizionale sullo stile della dieta mediterranea e macrobiotica. Sono le fondamenta alla base del progetto “Diana Web”, coordinato dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell’Unità di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Perugia con il sostegno dell’Istituto Professionale Alberghiero di Assisi.
Ed è proprio all’Istituto Alberghiero di Assisi, dove ogni anno si tengono quattro incontri e cooking class per studiare ricette per le donne malate di tumore al seno. Gli allievi delle classi, coordinati dalle Prof.sse Francesca Ravalli, docente di Enogastronomia e Carla Cozzari, docente di Scienze dell’Alimentazione, presentano agli ospiti piatti elaborati con ricette inedite su base del modello mediterraneo, in cui vengono valorizzate la stagionalità e la tipicità dei prodotti quali i legumi, le varietà di ortaggi, cereali integrali, pesce azzurro ed erbe aromatiche. Nella preparazione dei piatti gli allievi tengono conto dell’aspetto nutrizionale degli alimenti come aiuto alla prevenzione delle malattie degenerative, sempre rispettando il gusto e la presentazione delle preparazioni.
Per le preparazioni dolci non usano nessun tipo di zucchero, sostituendolo solo con alcuni tipi di frutta fresca, ricca di zuccheri naturali, frutta secca, mettendo a punto tecniche di lavorazione alternative. Quest’anno i piatti vengono preparati dalla classe IV eno B e serviti a tavola ai partecipanti dagli studenti del IV Sala e Vendita B diretti dalla Professoressa Claudia Apostolico, docente di Laboratorio di Sala e Vendita, che propone tisane adatte da abbinare ai pasti. Il progetto, per gli studenti, ha una validità triennale (dal terzo al quinto anno) e al termine del percorso viene rilasciato loro un attestato di “Esperto nella valorizzazione del benessere nella ristorazione”.
Le ricette per le donne malate di tumore al seno proposte vengono dapprima concordate con la capofila del progetto dell’Istituto Tumori di Milano, la dottoressa Anna Villarini, già ospite fissa in Rai della trasmissione “Elisir” con Michele Mirabella, e una volta approvate si cucinano con le partecipanti al corso, sotto la guida di Francesca Ravalli. Gli ingredienti sono bilanciati con rigore scientifico con la supervisione di Carla Cozzari e rielaborati grazie ad un programma appositamente realizzato dal professore di matematica Gabriele Rio.
Alla serata partecipano molte donne aderenti al progetto, con i loro familiari, che trovano in questi momenti aggregativi, all’interno di una comunità educativa, un confronto con esperti per calibrare l’alimentazione e saperne di più sui cibi, le loro proprietà ed abbinamenti. Al terzo incontro di questo anno ha partecipato la dottoressa Giuliana Gargano, biologo nutrizionista della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano che ha parlato di “Odori e sapori” erbe aromatiche, spezie e condimenti.
Questo progetto è reso possibile grazie all’Unità di Sanità Pubblica del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Perugia nella persona della dottoressa Milena Villarini, coordinatrice di Diana Web per il centro Italia, mentre per l’Istituto Alberghiero la referente è la D.S. Preside Bianca Maria Tagliaferri che sostiene da anni il progetto.
Il progetto Diana Web è rappresentato da un “gruppo online” di donne i cui dati clinici e anagrafici restano assolutamente riservati, proponendo una modifica nutrizionale sullo stile della dieta mediterranea e macrobiotica. Diana Web propone anche una moderata, ma costante attività fisica, fornisce un aiuto al cambiamento attraverso video, ricette e altro, informa sulle più attuali indicazioni della ricerca scientifica, raccoglie dati clinici sulla salute, ma anche sullo stile di vita e sull’alimentazione di ogni singola donna.
Tutto questo per conoscere sempre di più questa malattia che colpisce molte donne in modo da poter ridurre lo sviluppo di recidive o secondarismi, migliorare la qualità di vita e la prognosi in chi avesse già ripresa di malattia e trattandosi di scuola, per fornire agli studenti, futuri professionisti della ristorazione, uno specifico know-how.
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