Contrastare il body shaming e il sessimo, valorizzare la body positivity, abbattere gli stereotipi di genere. È l’obiettivo del progetto #(fe)male portato avanti dalle studentesse Celeste Alzalamira, Benedetta De Giovanni, Giorgia De Santis e Maria Elena Patacca, del 4°A classico del Liceo Properzio di Assisi, che hanno vinto con questo progetto la Challenge #4 (“Come ci vedono online? Come ribaltare l’uso che viene fatto di corpi e immagini e arginare il linguag-gio offensivo e sessista”) dell’online Civic Hackathon italiano “HackforInclusion”.
Il progetto delle giovani liceali del Properzio punta a sensibilizzare un ampio pubblico, giova-nile ma non solo, rispetto al body shaming ed ai messaggi di sessismo attraverso i social – su Facebook e Instagram
– e con un podcast, con cui raccontare storie vere, che aiutino a sensibilizzare sulle conse-guenze, nella vita delle vittime, dei messaggi negativi riferiti al proprio aspetto fisico. “Il nostro obiettivo con #(fe)male – spiegano le quattro ragazze – è riuscire a scardinare tutti quegli stereotipi di genere che, dal passato, ancora oggi premono sulla nostra società, con idee che provengo-no da una cultura antiquata e che non dovrebbero più esistere nel 2021. Molto importante, per noi, è la sensibilizzazione riguardo il body shaming, il sessismo e non solo, al fine di rendere tutti più consapevoli delle conseguenze che comportano”.
“Nel progetto #(fe)male cerchiamo di affrontare i temi proposti attraverso immagini significative e approfondendo l’argomento trattato nella descrizione. In questo modo chi visita il nostro profilo viene colpito in un primo momento dall’aspetto estetico, per poi informarsi”. Un lavoro portato avanti grazie al supporto della grafica Sasha Todini e del videomaker Stefano Domenichetti Carlini, sotto la supervisione del professor Morlunghi e su proposta della professoressa Diana Dragoni, che permette alle studentesse del liceo Properzio di crescere sia dal punto di vista creativo che da quello organizzativo e di competenze. Proprio grazie ai professionisti “ci siamo accorte – raccontano le ragazze – di quanto lavoro e ricerca ci sia dietro ogni singolo post e video. Inoltre prestiamo sempre più attenzione a notizie di attualità, rendendoci conto di quanto i fenomeni che trattiamo nei nostri social siano ancora diffusi e continuino a colpire la nostra società. Questo ci sprona sempre di più a portare avanti la campagna con grinta e determinazione, unite dallo stesso obiettivo”.
“Abbiamo partecipato volentieri all’online Civic Hackathon – il commento della dirigente scolastica Francesca Alunni – ritenendola veramente formativa per i nostri ragazzi sul piano della consapevo-lezza digitale e dell’educazione civica, incoraggiando le nostre studentesse a mettersi in gioco in un campo che non è usuale per loro o per il nostro liceo. Ma l’argomento è di estrema attualità e, visto che spesso gli adolescenti non sono consapevoli del peso delle loro parole, abbiamo voluto educare i ragazzi a comportamenti che possano essere virtuosi anche fuori dalla classe e sui social”.
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