Il trasporto scolastico di Assisi, basato su un criterio chilometrico, deve essere rivisto. Lo chiede una famiglia residente a Casacce di Porziano, che non riesce a usufruire dello scuolabus per frequentare la scuola media con indirizzo musicale di Petrignano di Assisi. Il bimbo si chiama Giacomo, ha una passione per la musica e frequenta la scuola nella frazione petrignanese perché, in provincia di Perugia, di scuole del genere ce ne sono solo due, nell’assisano e a Umbertide.
I genitori del bimbo, che tra l’altro per accedere alla scuola ha anche sostenuto una sorta di ‘provino’ per individuare lo strumento adatto a lui, hanno provato a sensibilizzare sia il sindaco, Stefania Proietti, che l’assessore alle politiche scolastiche, Simone Pettirossi, ma il problema del regolamento del trasporto scolastico di Assisi, come di quello di altri comuni, si basa su un criterio chilometrico, che privilegia le scuole più vicine: per Giacomo, quelle del centro storico (Convitto Nazionale e Frate Francesco), entrambe però sprovviste dell’indirizzo musicale.
“Sappiamo che tenendo conto della divisione in zone prevista dal regolamento comunale per il trasporto scolastico di Assisi, non avremmo diritto a questo servizio. Ma – dicono i due genitori al Corriere dell’Umbria – ci sembra profondamente ingiusto e penalizzante”. La missiva inviata agli uffici comunali preposti non ha sortito l’effetto sperato. Il dirigente ha infatti risposto che “In considerazione della vastità e complessità del territorio comunale, il servizio in questione viene pertanto effettuato all’interno di un piano di zonizzazione per il quale, la frazione di Porziano ricade nella zona di pertinenza della scuole ubicate in Assisi capoluogo dove sono presenti le Scuole secondarie di primo grado “Frate Francesco” e Convitto Nazionale ‘Principe di Napoli’”.
“Invece Petrignano – continua sempre la missiva – comprende, oltre la frazione di Petrignano, anche Palazzo, Tordibetto, Mora, Santa Tecla, Sterpeto, Rocca S.Angelo, San Gregorio, Torchiagina e Pianello (per la sola porzione di area ricadente nel territorio comunale). L’organizzazione del servizio in una zona territoriale già così vasta e articolata – scrive la dirigente – è alquanto complessa e qualsiasi modifica ai percorsi comporterebbe tempi troppo prolungati di permanenza degli utenti negli scuolabus, non in linea con i tempi standard e difficoltà nel rispetto degli orari scolastici”.
Ma i genitori di Giacomo non ci stanno: “Per quale motivo – si chiede – un ragazzo che intende frequentare una scuola media così peculiare per la sua prospettiva formativa non ha diritto al trasporto scolastico di Assisi?”. Con la creazione della quattro corsie, infatti, paradossalmente Petrignano è più vicina di Assisi centro storico alla zona di Casacce di Porziano. Da non dimenticare poi che “Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 809/18, ha ribadito che il trasporto scolastico è oggetto del diritto soggettivo allo studio garantito dalla Costituzione, ribadendo anche l’orientamento della Corte Costituzionale circa la inopponibilità dei motivi di bilancio alla attuazione del nucleo essenziale del diritto allo studio (Corte Cost. n° 80/10 e n° 275/16).
In altre parole, secondo i genitori di Giacomo, il diritto allo studio prevale rispetto ai vincoli di bilancio delle amministrazioni ”. C’è poi il punto 4 (Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza) del DPCM 7/6/95, ossia la carta dei diritti scolastici, prevede che “4.1. L’utente ha facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio scolastico (..) tra le istituzioni scolastiche statali dello stesso tipo, nei limiti della capienza obiettiva di ciascuna di esse”. Insomma, per i genitori di Giacomo, “non è ammissibile una zonizzazione del trasporto scolastico che nei fatti limiti in maniera discriminante il diritto allo studio, che implica anche la scelta del tipo di scuola che si intende frequentare (con uno specifico indirizzo, ad esempio, come quello musicale, o a tempo pieno ecc.). Auspico perciò che i dirigenti dell’ufficio ‘Scuola e sport’ del Comune di Assisi e l’Amministrazione Comunale stessa – concludono i due genitori – prendano in considerazione la necessità di derogare rispetto a un regolamento che non risponde a quanto stabilito dalla normativa nazionale e dai principi stessi della Costituzione (che, certo, prevalgono su qualsiasi normativa locale)”.
© Riproduzione riservata