A seguito di un’articolata attività d’indagine, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Assisi guidati dal vicequestore aggiunto Francesca Di Luca hanno arrestato due cittadini stranieri, già noti alle forze dell’ordine, individuati presso la loro abitazione di Perugia, da dove gestivano una vera e propria attività di spaccio di eroina. L’indagine ha avuto origine dalla denuncia di un giovane assisano, assuntore abituale di sostanze stupefacenti che, alcuni mesi fa, era stato violentemente aggredito con schiaffi e con calci sul viso e sul corpo da uno dei due spacciatori. Questi si erano poi impossessati del suo cellulare trattenuto a garanzia di asseriti debiti di droga, somme che l’assisano avrebbe dovuto pagare per l’acquisto di sostanze stupefacenti.
Gli uomini dell’Ufficio Anticrimine del Commissariato, grazie ad un’intensa attività info-investigativa, sono riusciti a individuare il soggetto e il fratello, entrambi di origini tunisine, rispettivamente di 37 e 39 anni, indicati come suoi spacciatori di fiducia. I due, nel corso di poco più di un anno, avrebbero rifornito di droga il giovane assisano in almeno 30 occasioni. A seguito degli accertamenti e delle evidenze raccolte, il PM titolare dell’indagine ha delegato ai poliziotti di Assisi l’esecuzione di una perquisizione presso l’abitazione dei due soggetti ritenuti responsabili della rapina per debiti di droga.
Nelle ore antecedenti al controllo, gli agenti hanno effettuato un appostamento nei pressi della casa e, in poche ore, sono riusciti a fermare due clienti che, dopo essere saliti nell’appartamento attenzionato, sono stati trovati in possesso di eroina. Si tratta di una giovane donna alla quale è stata rinvenuta e sequestrata una confezione di eroina e un uomo, anche lui trovato con una dose di stupefacente del medesimo tipo. Entrambi avrebbero poi dichiarato agli agenti di essere assidui clienti dei due fratelli. I due consumatori fermati sono stati segnalati alla locale Prefettura come assuntori di sostanze stupefacenti ai sensi dell’art. 75 DPR 309/90.
Dopo aver effettuato i due recuperi e aver avuto quindi certezza ulteriore dell’attività di spaccio in corso, gli agenti hanno deciso di effettuare il controllo all’interno dell’appartamento, dove erano presenti entrambi i fratelli. Sopra un tavolo della camera da letto i poliziotti hanno trovato una vera e propria postazione di lavoro per lo spaccio: una busta con all’interno circa 22 grammi di eroina, un bilancino di precisione, 10 coltelli di varia tipologia, 3 telefoni e una vaschetta contenente ben 4.300 euro in banconote di vario taglio.
A quel punto, i due fratelli sono stati arrestati e tradotti presso il carcere di Capanne.
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