I giostrai e gli operatori degli spettacoli viaggianti, fermi da marzo 2020 a parte una riapertura di due mesi in estate, lamentano le pesanti perdite economiche subite a causa del fermo dell’attività, e il fatto di aver ricevuto finora, dalle istituzioni, aiuti molto minori di quelli previsti, “comunque non sufficienti – ha spiegato il coordinamento – a coprire i costi di gestione, ora non ce la facciamo più”. I giostrai e gli operatori degli spettacoli viaggianti chiedono al governo certezze sul loro futuro e la possibilità di riprendere le attività. E la protesta arriva anche in Umbria.
A darne notizia è Lewis Carbonini dello Spettacolo Viaggiante Luna Park che, “a nome dell’organizzazione delle associazioni”, anticipa la protesta in programma per il 26 marzo a Perugia. Il titolo è “Lo spettacolo viaggiante italiano scende nelle piazze per le riaperture”. La protesta si terrà in diversi capoluoghi delle regioni italiane, Umbria inclusa.
Fra i presenti, anche i tanti gestori che da moltissimi anni frequentano Assisi con il Luna Parke per le festività di San Francesco Patrono d’Italia. “Noi personalmente – dice Carbonini – saremo presenti a Perugia a Piazza Italia il 26 marzo dalle 9 alle 13 per dare voce alla nostra situazione drammatica della nostra categoria Spettacolo Viaggiante (Luna Park e Circhi) in enorme difficoltà a causa delle chiusure dovute alla situazione pandemica che ha colpito tutte le attività economiche produttive”. La voglia di tornare a lavorare è tanta: “La nostra categoria è quella più drasticamente colpita – conclude la nota – nell’occasione daremo voce alla nostra legge che compie il suo 53° anno, la legge 337 degli spettacolo viaggianti dove lo stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e luna park”.
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