L’Umbria chiama la Germania: partito martedì 27 marzo 2018 il primo volo Perugia–Francoforte, che Ryanair ha programmato con due frequenze settimanali, ogni martedì e sabato, fino al 27 ottobre prossimo. Secondo Sase, che gestisce lo scalo perugino, sono oltre 300 i passeggeri prenotati sui voli inaugurali (pari ad un riempimento medio dell’81%), dove erano presenti anche alcuni rappresentanti del territorio che si sono recati a Francoforte per un evento di presentazione della destinazione Umbria. Quasi al completo i voli in partenza e in arrivo programmati nel week end di Pasqua, con al momento venduti il 98% dei biglietti disponibili. “Un nuovo collegamento – è scritto nel comunicato – che, oltre a favorire lo sviluppo del turismo – la Germania rappresenta ad oggi il principale mercato per arrivi in Umbria e nel centro Italia – permetterà di volare comodamente alla scoperta di Francoforte, capitale tedesca della finanza nonché città ricca di attrazioni culturali ed architettoniche”.
Per i vertici della Regione Umbria, “Questo volo Perugia-Francoforte è un collegamento importantissimo per l’Umbria, il cuore verde dell’Italia, che ora è connessa con il cuore dell’Europa. Un collegamento che ha un valore fondamentale sia per lo sviluppo del turismo, sia anche al servizio del sistema economico ed imprenditoriale regionale”. Per Sviluppumbria, “il volo si rivolge non solo al mercato tedesco, ma anche a tutto il mondo. Francoforte, infatti è proprio la porta del mondo. Questo collegamento, inoltre, è di notevole importanza anche in considerazione del flusso turistico in ingresso verso l’Umbria, considerato che proprio la Germania è al primo posto in Umbria per presenze. Si arricchisce quindi l’offerta di nuove destinazioni da e per l’Umbria, così come indicato nel Piano di sviluppo dell’aeroporto regionale che si dimostra sempre di più una realtà viva e anche sana, dato che abbiamo chiuso il bilancio del 2017 con un significativo avanzo di gestione” Per Lisa Maria Rumpf, di Ryanair, “Perugia e l’Umbria sono realtà molto affascinanti che meritano di essere proposte al mercato ‘francofortese’ e tedesco. Così come auspichiamo anche un movimento dall’Umbria verso la Germania”.
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