In relazione alle reiterate notizie in merito al presunto debito del Comune di Assisi con la Sase (la società che gestisce l’aeroporto), l’amministrazione comunale comunica con chiarezza e trasparenza la propria posizione. In una recente comunicazione inviata alla Sase, il sindaco Stefania Proietti, dopo aver constatato con piacere la crescita importante dell’aeroporto internazionale San Francesco d’Assisi, in particolare in questo ultimo periodo, e dopo aver espresso apprezzamento per il lavoro encomiabile portato avanti dal cda precedente e dal cda attuale, fa sapere di “nutrire invece forti perplessità nella reiterata richiesta di contributo “in conto gestione” per il piano industriale 2022-24”.
“La legittimità del contributo – scrive il sindaco – è in dubbio anche sulla scorta delle indicazioni che la Corte dei Conti ha fornito proprio al Comune di Assisi con la delibera del 6 settembre 2023. La Corte, richiamando la corrente giurisprudenza, in sostanza, limita fortemente il potere delle amministrazioni pubbliche, segnatamente nell’impegnare risorse economiche e nell’effettuare trasferimenti straordinari già per ripianare posizioni debitorie delle società partecipate. La Corte chiarisce che, in linea di principio, non è possibile approvvigionare finanziariamente le società partecipate, specie quelle che vengono da anni di bilanci chiusi con perdite, se non attraverso un piano specifico di risanamento. Nel riscontrare l’ultima richiesta della Sase, si fa riferimento a un contributo “in conto gestione” e a un piano non di risanamento bensì di sviluppo industriale, come definito nelle varie comunicazioni e attestato dal fatto che, per il 2022, l’utile netto per la Sase si è attestato a € 444.128,00 dopo i due anni precedenti di chiusure in perdita (ndr dovute anche ai due anni di crisi Covid).
“Più volte, in assemblea e con nostre richieste di chiarimenti, – continua il sindaco – abbiamo eccepito sulla legittimità della forma del contributo richiesto, che apparirebbe non plausibile per l’ente pubblico in forma di partecipazione non a piani di risanamento bensì a piani di sviluppo industriali sui quali, peraltro, il socio pubblico di minoranza non può incidere né esercitare alcun atto di controllo gestionale. Il contributo in conto gestione sembra da escludersi relativamente a soci di natura pubblica apparendo in palese contrasto con la disciplina normativa attuale e con la interpretazione che la stessa giurisprudenza fornisce. A tal proposito la delibera della Corte dei Conti sopra richiamata chiarisce, in merito proprio alla partecipazione del Comune di Assisi in qualità di socio, che “per Sase spa al termine del 31 dicembre 2024, in caso di mancato raggiungimento dei risultati conseguenti alle azioni di razionalizzazione della società, il Comune dovrà valutare gli altri termini di intervento previsti dall’articolo 20, comma 1, tenuto conto del divieto dei trasferimenti straordinari non finalizzati a un piano di risanamento.”
“Nondimeno giova ricordare che, in termini di contributo al piano di risanamento, – ricorda il sindaco a proposito dell’aeroporto – il Comune di Assisi ha già versato alla società Sase una quota pari a euro 76.879,15 al fine di contribuire al ripiano delle perdite, alla ricostituzione del capitale sociale e all’aumento delle proprie quote di capitale sociale allorquando la società ha visto l’uscita e/o la riduzione di importanti soci. Il Comune non può – ottemperando allo statuto vigente della Sase – nemmeno esprimere propri componenti all’interno del cda, perdendo quindi ogni possibilità di indirizzo e controllo nell’ambito della gestione del “piano industriale”. Invero inoltre nella relazione della società di revisione indipendente EY SpA del 03.05.2023 sul “Prospetto dei saldi a credito e a debito della Sase S.p.A. nei confronti del Comune di Assisi al 31/12/2022” relativo ai crediti e debiti reciproci tra l’ente comune di Assisi e la società partecipata Sase spa la stessa società di revisione attesta che sono pari a zero gli importi sia dei crediti che dei debiti tra Sase spa e Comune di Assisi con competenza al 31 dicembre 2022”.
“A queste perplessità – aggiunge ancora il sindaco – si aggiungono quelle relative alla disciplina dei cosiddetti aiuti di Stato e al loro divieto. Non è intenzione del Comune di Assisi rallentare l’apprezzato sviluppo dell’aeroporto San Francesco, ma certamente l’impegno economico di risorse pubbliche che viene richiesto, peraltro cospicuo, deve essere attentamente vagliato, al fine di valutarne la piena legittimità, anche in funzione della sua destinazione. Allo stato appare che il contributo richiesto, addirittura finalizzato alla gestione, non possa essere erogato, ponendosi in contrasto proprio con quanto affermato dalla società di revisione e dall’interpretazione che la Corte dei Conti ha fornito a questo Comune in sede di verifica e controllo”. In conclusione il sindaco scrive che “in ogni caso si rimane aperti e disponibili a un approfondimento in contraddittorio fra i tecnici giuridico-economici del Comune di Assisi con quelli della Sase, al fine di poter avere certezze e non commettere quindi errori che sarebbero un pregiudizio non solo per il Comune di Assisi, ma anche per la stessa Sase”. Fin qui i contenuti dettagliati della lettera firmata dal sindaco sull’aeroporto, ma dal Comune arriva “un’ultima annotazione da fare in merito alle informazioni che definiscono soltanto il Comune di Assisi come ‘moroso’ o ‘inadempiente’ verso la Sase e non altri enti pubblici che si trovano nella stessa situazione e ai quali è stato chiesto analogo contributo.
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