La necessità di più Europa ma anche di cambiare un’Europa in crisi dopo decenni di pace e che deve rivedere il suo ruolo in un’epoca di globalizzazione, rivoluzione tecnologica e guerra. A parlarne, al Sacro Convento di Assisi, nel corso del dibattito dal titolo “La crisi europea”, sono stati l’ex parlamentare M5S Alessandro Di Battista il direttore di Reset, Giancarlo Bosetti, il senatore, Gaetano Quagliariello e l’onorevole Walter Verini. Il dibattito – organizzato da Sacro Convento di Assisi, Regione Umbria e Oicos riflessioni – è uno degli incontri di preparazione alla visita della cancelliera tedesca Angela Merkel alla Basilica di San Francesco d’Assisi il prossimo 12 maggio per ricevere in dono, dai frati, la lampada della pace di San Francesco.
Da parte di Alessandro Di Battista anche accenni all’attualità: “Io – ha dettov l’ex parlamentare – mi auguro che qualcosa possa cambiare nelle prossime ore, che vi sia la possibilità di formare un governo, soprattutto attraverso la scrittura di un contratto con le priorità il Paese. Noi abbiamo semplicemente detto che è difficile fare cose buone per|il Paese insieme a Berlusconi, ma siamo disposti a parlare con tutti per stringere una sorta di contratto di governo, tranne con Berlusconi, con il quale non siamo disposti a stringere patti”. Quanto all’Europa, Alessandro Di Battista ha ricordato “l’assenza di diritti economici e sociali, portando a una guerra tra poveri: la maggior parte dei cittadini dell’Europa non si sente cittadino europeo. Sogno una politica che pensi agli ultimi, agli anziani, ai giovani”. Anche per questo, l’ex parlamentare ha ricordato di credere “fermamente nel reddito di cittadinanza, anche rafforzato, anche europeo o universale. C’è un enorme problema di povertà ed è il reddito che ti consente di stare dentro i margini di una società”. E a proposito di poverà e persone che scappano dalla guerra, Di Battista, da “pacifista convinto”, ritiene che “occorra intervenire sulle cause che hanno aumentato i flussi migratori. Non si può pensare di poter gestire esclusivamente i flussi, quando si è continuato a fare guerre di invasione, spesso mascherate, che hanno poi causato danni incredibili, come in Libia. Per quanto concerne l’accoglienza, secondo noi, quelli che hanno diritto ad essere accolte devono essere accolte, ma suddivise equamente tra tutti i Paesi europei”.
Dal canto suo, Verini ha puntato il dito sui cambiamenti strutturali e sociali, sottolineando come l’Europa ha bisogno di dare certezze ai suoi cittadini, sconfiggendo le loro paure, anche se è tutto il mondo – come dimostra la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti – che non si è concentrato su come rendere lo sviluppo sostenibile e su come evitare la nascita di forti sacche di povertà. Per Quagliariello, invece, l’Europa è nata durante la guerra fredda, per necessità, ma deve ritrovare lo spirito di quando è nata ed evolversi per vincere le nuove sfide e la disaffezione. I movimenti antieuropeisti sono una risposta “comprensibile” a questa Europa “più autoritaria che autorevole”, che non fornisce “risposte nei tempi giusti”, un antieuropeismo con delle risposte che però vengono ritenute “sbagliate” da Verini. Dopo quello di ieri, il prossimo convegno andrà in scena 3 maggio alle 9, nella Sala Dono Doni si terrà sulla “Cooperazione nell’Europa che cambia” alla presenza del Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, del direttore regionale programmazione della Regione Umbria, Lucio Caporizzi, e del referente dell’agenzia per la coesione territoriale, Paolo Galletta. Dalle 16, infine, nella sala stampa del Sacro Convento si terrà un dibattito su “Europa domani” con il docente di diritto internazionale e diritto dell’Unione Europea dell’università di Perugia Fabio Raspadori, e il docente di politica economica sempre dello Studium Marcello Signorelli. In questo caso, l’evento è organizzato in collaborazione con Europe Direct Umbria, Perugia e Terni, centro di documentazione europea dell’università di Perugia e Uniauser Umbria.
FOTO © Mauro Berti / AssisiNews
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