Martedì 7 settembre alle ore 14:30 si è tenuto ad Assisi, presso il Palazzo del Monte Frumentario Vicolo degli Esposti, l’evento organizzato dal Comune di Assisi e dal W20 Italia “AssisiWomen20, Il Cambiamento Culturale Esperienze e Progetti alla base dell’empowerment femminile”. Il Summit Women 20, giunto alla sesta edizione, ha avuto un valore ancor più prestigioso oggi che l’Italia è alla presidenza del G20. All’evento ha partecipato anche la Ministra Delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti.
“La Ministra di Italia Viva – spiega una nota dei renziani assisani – ha risposto alla richiesta di partecipazione voluta fortemente dalla Sindaca di Assisi Stefania Proietti che, come donna impegnata nelle istituzioni, riconosce come valore fondamentale il superamento delle disuguaglianze di genere per la definitiva emancipazione della donna nella nostra società, ancor più oggi dove in alcune parti del mondo le donne hanno nuovamente perso la loro libertà. La Ministra, durante il suo intervento ad AssisiWomen20, ha sottolineato l’importanza del ruolo delle donne nel futuro, ha parlato con grande apprensione della situazione delle donne afgane, ha sottolineato che non ci si può girare da un’altra parte di fronte a ciò che sta accadendo, invocando una presa di coscienza e di responsabilità mondiale”.
“Ha parlato anche del ruolo della donna durante la pandemia, evidenziando che il Covid e tutto ciò che ne è scaturito, non è stato di per sé ostacolo all’emancipazione delle donne e al loro riconoscimento definitivo nella società, ma bensì ha messo in luce quanto ancora c’è da fare, sia nell’ambito lavorativo (sono le donne che hanno subito il maggior contraccolpo a livello occupazionale dal 2020 fino a oggi), sia in quello culturale, dove le donne, molto spesso all’interno delle mura domestiche, sono state ancora vittime di abusi e violenze. Da Assisi – secondo Italia Viva – un messaggio di speranza per il futuro delle donne in Italia e nel Mondo! La Ministra Bonetti con la sua presenza, ha contribuito a dare maggiore lustro all’evento e conferma che Italia Viva ha a cuore Assisi, la città dell’uguaglianza e della solidarietà nel mondo”.
“Dopo l‘evento organizzato il 29 luglio all’Hotel Cenacolo per la presentazione del libro “Controcorrente” con la partecipazione del Sentore Matteo Renzi leader di Italia Viva, la presenza della Ministra Elena Bonetti, conferma la vicinanza di Italia Viva ad Assisi anche in vista delle prossime elezioni comunali che vedono il sostegno del gruppo locale di Italia Viva Assisi alla candidatura della Sindaca Stefania Proietti”.
Nascerà un Osservatorio sulla condizione femminile in Italia e non solo, promosso dalla Delegazione italiana del W20. Ad annunciarlo ad Assisi la Capo delegazione Elvira Marasco, nel corso dell’AssisiWomen20. “Sarà un’occasione – ha detto la Marasco – per raccogliere tutto il lavoro fatto dal W20 in questi anni, che è tantissimo. Oltre ad aver tenuto conto delle problematiche legate al mondo del lavoro femminile, abbiamo raccolto tantissimi file, documenti e statement. Tutto questo lo vogliamo mettere a disposizione della società civile. Chiunque voglia vedere a che punto sono le condizioni femminili in un paese del G20 deve avere la possibilità di poterlo consultare”. Il cambiamento culturale in Italia e nel mondo per sensibilizzare i leader del G20 sulle questioni della parità di genere in vista del summit del prossimo fine ottobre, sono stati al centro dell’AssisiWomen20, incontro organizzato nella città umbra dal W20. Erano presenti, tra gli altri, per il W20 anche la Chair Linda Laura Sabbadini e la coordinatrice della commissione Cultural Change, Fabiana Giacomotti, e poi la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e la viceministra degli Affari esteri Marina Sereni e la Sindaca di Assisi, Stefania Proietti.
“Non creiamoci alibi – ha detto la ministra Bonetti ad AssisiWomen20 – l’esperienza della pandemia del Covid non ha creato la disuguaglianza di genere, non ha creato la violenza contro le donne. Ha squarciato il velo e messo in evidenza la drammaticità di una situazione che non è più accettabile, ma nello stesso tempo ha offerto una prospettiva di salvezza e risoluzione”. La viceministra agli Affari esteri Marina Sereni ha colto l’occasione per parlare della situazione in Afghanistan annunciando che “su studentesse e studenti afgani accettati nelle università italiane, il ministero degli Esteri ha istituito un tavolo con le organizzazioni della società civile, di cui farà parte anche la CRUI, per coordinare questo piano di arrivo. E’ evidente che far arrivare studenti dall’Afghanistan, spesso già con figli e famiglia, significa organizzare un’accoglienza mirata, perché si tratta di persone che resteranno per anni e devono essere integrate e inserite pienamente nelle nostre comunità”. Per la coordinatrice della Commissione sui cambiamenti culturali del W20, Fabiana Giacomotti: “In Afghanistan le ragazze afghane che erano state accettate dalle università italiane sono divise in gruppi con dei coordinatori dalle Onlus. Cambiano casa una volta ogni tre giorni, spesso con le loro famiglie, perché non devono essere rintracciate. Le liste con i loro nomi sono in mano al ministero e a nessun altro, perché queste liste devono rimanere segrete”.
Per Stefania Proietti “le ragazze afghane sono un faro per le donne in politica, per le tante giovani donne che stanno pensando e hanno scelto di stare in politica le donne afghane sono un faro. Se vogliono esserci, lo fanno a rischio della vita.” Per la Chair del W20 Sabbadini “le donne hanno molta difficoltà ad entrare nei ruoli decisionali più alti”. “Sono solo il 20 per cento – ha aggiunto – i professori ordinari donne e in ambito sanitario sono al di sotto di questa quota le primarie nonostante la stragrande maggioranza del personale medico e’ donna. Questo perché la politica italiana ha una impostazione che e’ ancora antica e non punta realmente sulle risorse femminili. Ha una priorità concentrata in particolare sull’economia e non sulla societa’ e questo vuol dire che le politiche sociali sono neglette, vengono considerate solo per tagliare e non come assi strategici fondamentali per garantire anche i diritti delle donne. Una situazione diventata insostenibile, un problema culturale gravissimo. Bisogna investire seriamente e finanziariamente su questi aspetti che sono una priorità fondamentale perché le donne possano realmente realizzarsi. Bisogna fare moltissimo perche’ in Italia sono molto sviluppati, come in altri paesi, gli stereotipi di genere e molto spesso trasmessi inconsapevolmente. Per fare un piano serio bisogna cominciare dalle scuole primarie, dai bambini”.
È intervenuta all’evento AssisiWomen20 la vice direttrice di Rai Documentari e presidente della Commissione Pari Opportunità della Rai, Karina Laterza: “In Rai abbiamo aperto un tavolo di ‘gender equality, stiamo pensando alla differenza salariale e di ruoli e stiamo pensando ad un corso di ‘gender etiquette’ che agisca su chi ha a che fare con la messa in onda, in modo tale che ci sia un presidio ampio.” La Consigliera della Regione Lazio, Marta Bonafoni, anche lei intervenuta alla kermesse, ha definito l’evento: “Un’occasione di incontro e confronto dove le donne, ciascuna nel proprio ruolo, hanno dialogato e dato voce a una ‘rivoluzione’ già in atto: quella dello sguardo femminile che prende corpo in associazioni, scuole, università, istituzioni, e cambia il mondo, rimodellando la nostra società e informando le politiche, non in un’ottica di inclusione ma di empowerment, contro qualsiasi forma di violenza di genere. Dalla città di Assisi arriva allora un messaggio chiaro – continua Bonafoni – l’impegno delle istituzioni per dare risposte che siano al tempo stesso visionarie e puntuali, di prossimità e di libertà per le donne e per gli spazi delle donne, non è più rimandabile”. La scrittrice Dacia Maraini che ha inviato un messaggio all’iniziativa di AssisiWomen20 ha dichiarato: “E’ importante riscrivere la storia che, come tutte le storie, e stata raccontata dai vincitori e quindi di parte. Recuperare la memoria, dare luce e fiducia alle tante donne che hanno mostrato ai loro contemporanei quanto fossero capaci e meritevoli di autorevolezza e come siano state poi cacciate nell’oblio, per non creare pericolosi modelli per le nuove generazioni. La storia non raccontata è piena di donne di qualità e di talento che vanno riconosciute e rivalutate come meritano. Sono anni che mi carico di questo compito. Che sono felice ora di condividere con voi.”
© Riproduzione riservata