Giuseppe Cardinali risponde al consigliere Emidio Fioroni, che tempo fa aveva sollevato il problema di presunti abusi edilizi nelle strutture della Pro loco di Capodacqua con manufatti abusivi. Una vinceda che sembra aver trovato soluzione. Di seguito l’intervento del capogruppo di Assisi Domani
“Tutti i cittadini di Capodacqua devono sapere…”, questo è l’ultimo “proclama” di qualche “altro” fantomatico anonimo. È singolare e, per certi versi, interessante come Capodacqua costituisca (da circa un anno e mezzo) materia di interesse di tanti “ignoti”. Situazione, quella della struttura polivalente gestita dalla Pro Loco di Capodacqua, portata alla conoscenza pubblica da un fantomatico Antonio Tribbolati – così si è firmato nelle varie lettere anonime inviate al Comune e regolarmente protocollate, ma sconosciuto all’anagrafe comunale – che, seppure con un linguaggio e una scrittura fintamente sconclusionate, ha dimostrato un’ottima conoscenza di particolari anche tecnici! È altrettanto singolare che un consigliere di opposizione tenti a più riprese e in tutti i modi di ergersi postumo e dalla “fascia esterna” a “difensore della patria”, interrogandosi sul futuro delle strutture della Pro Loco di Capodacqua. Parafrasando una fede calcistica e riprendendo una citazione preme evidenziare che “… il mondo non è tutto BIANCO o tutto NERO ovvero BIANCONERO …”!
Gli eventi costituiscono sicuramente una dolorosa vicenda che ha duramente colpito la comunità di Capodacqua, ferendo l’unica realtà di aggregazione civica presente sul posto qual è, appunto, la struttura coperta polivalente del centro sportivo parrocchiale, che non merita certo la speculazione mediatica da parte di nessuno, anche perché, quando un’intera comunità dedica volontariamente negli anni le proprie forze alla realizzazione di un desiderio o di un sogno della comunità stessa, lo fa sicuramente e solamente in buona fede! Questi i fatti: come ormai ampiamente noto, su segnalazione di lettere anonime giunte all’Ufficio Contezioso Edilizio ed Energia del Comune di Assisi, dopo vari sopralluoghi ed accertamenti, sono state riscontrate anomalie e difformità, rispetto al progetto originario di costruzione, di strutture presenti su una particella di circa 1700 mq di proprietà della Parrocchia di S.Apollinare in Capodacqua e gestite dalla locale Pro Loco che, con una specifica convenzione del 2005/2006 con la stessa Parrocchia e con il Comune, s’impegnava a gestirla per circa trent’anni assicurandone un uso pubblico in quanto riconosciuta, già dalle amministrazioni dell’epoca, quale struttura con “… finalità di interesse pubblico …”.
A seguito di specifica ordinanza comunale, alcuni piccoli manufatti non conformi sono stati rimossi, mentre non è stata possibile la rimozione nei termini della struttura polivalente con annessi cucina e servizi. Vero è che dalla sua demolizione sarebbe comunque derivato un grave danno, anche economico, non solo per la comunità di Capodacqua, come evidenziato in due assemblee pubbliche indette dal Parroco, ma anche per l’intera collettività per motivi che si diranno in seguito. Siffatta situazione ha, tuttavia, obbligato il Comune, ai sensi dell’art.31 del DPR 380/2001 e dell’art. 143 della legge regionale 1/2015, all’acquisizione ex-lege al patrimonio comunale della struttura, dell’area di sedime e dell’area immediatamente prospicente per un totale, appunto, di circa 1700 mq.
Tale acquisizione è risultata, però, essere strategica per il Comune in quanto adiacente alla già esistente area comunale di protezione civile, realizzata ad opera dell’esercito americano nell’immediato post terremoto del 1997 e durante la quale furono rinvenute anche alcune tombe vecchie di molti secoli.
La struttura polivalente così acquisita, capace di fornire con immediatezza circa 500 pasti in due ore, annessa all’area già destinata e attrezzata ad ospitare moduli abitativi di emergenza e altri spazi, rappresenta al contempo, un formidabile sito di protezione civile unico in Umbria e un adeguato spazio polivalente di aggregazione e di socializzazione per l’intera comunità locale. Proprio sulla base di tali permeanti e fondanti elementi, atteso che le strutture della Pro loco di Capodacqua non contrastano con alcun rilevante interesse ambientale e urbanistico, il Consiglio Comunale nella seduta odierna ha deliberato di riconoscerne, appunto, la pubblica utilità.
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