Il centrodestra di Assisi stronca Universo Assisi, ironizza sul fatto che più che secret places ci siano secret numbers, e ribadisce con forza quanto già affermato l’anno scorso. “Specie in un contesto di crisi economica – scrivono Fratelli d’Italia Assisi, Forza Italia e lista civiche varie – non va dimenticato che la Cultura è un diritto sancito della Costituzione, e pertanto una programmazione culturale Pubblica non interamente gratuita non è, a nostro avviso, ammissibile”.
Per il centrodestra di Assisi, è quindi “d’obbligo mostrare i dati incoming (incremento presenze nelle strutture alberghiere…?) e i dati SIAE ai Signori Cittadini: quanti sono stati i reali spettatori degli Spettacoli a pagamento? Quanti erano seduti con in tasca un biglietto ridotto o addirittura omaggio??? Nella fattispecie stiamo parlando dei seguenti appuntamenti: Vołosy, Nyman, Marchioni, Cie Toula Limnaios, Ghemon e Ruggiero”. Pur sottolineando la qualità del cartellone proposto, il centrodestra di Assisi “chiede numeri reali: basta sperpero di risorse e mistificazione della realtà. Serve un onesto bilancio consuntivo, i Signori Cittadini meritano rispetto!”.
“Al termine dell’Edizione 2017 – ricordano FI, Fd’I e civiche – seguirono grandi clamori per un Premio Design Comunicazione Visiva per un Festival il cui obiettivo era ben altro! Quest’anno alla conferenza stampa di chiusura, con il Direttore Artistico grande assente, sono stati “dati” tanti numeri, sorvolando ancora una volta sull’ambizioso obiettivo strategico del Festival: far nascere una nuova esperienza culturale, ma anche turistica, che possa divenire un punto di riferimento nella programmazione culturale della Regione Umbria in armonia con altri eventi importanti già calendarizzati (questo è quanto si legge nella Delibera di Giunta e noi intendiamo ricordarlo)”.
“Ci chiediamo – scrivono i rappresentanti del centrodestra di Assisi – cosa intendiate per ‘armonia’: forse inaugurare la Kermesse contemporaneamente alla 45esima Edizione di Umbria Jazz? Siamo sicuri che questo sia il periodo giusto per proporre un Festival ad Assisi, la cui programmazione viene inevitabilmente schiacciata da “giganti” quali Festival dei due Mondi e Umbria Jazz? Senza considerare poi tutte le manifestazioni interamente gratuite presenti nello stesso periodo nella nostra Regione: Trasimeno Blues, Musica per i Borghi (Marsciano), Suoni Controvento (Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico), Suoni del Legno (Todi), l’International Guitar Festival di Trevi…”.
“Non trascurabile inoltre un dejà-vu – aggiunge la nota – ovvero l’inefficace e tardiva promozione che poco ha coinvolto l’opinione pubblica e l’attenzione dei media a livello nazionale (se non a ridosso del Festival stesso). Dopo l’esperienza 2017, ci aspettavamo un cambio di strategia, più che semplicemente di Assessorato, invece ancora una volta tutto è stato presentato e promosso in fortissimo ritardo, unica variante: raddoppiate le spese, quantificabili in circa mezzo milione di euro. E visto che… ‘non c’è due senza tre’… – conclude la nota del centrodestra di Assisi – dopo le ridondanti note di questi giorni al suon di ‘siamo stati bravissimi e bellissimi’, ci prepariamo ad un Settembre con nuovi slogan e tutti al lavoro per la prossima edizione, sotto i migliori auspici e i grandi sorrisi, nella speranza che le manie di grandezza possano essere superate da un cambiamento organizzativo, e soprattutto da una capacità progettuale puntuale e trasparente”.
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