Claudia Travicelli polemica contro la giunta per il trattamento riservato dalla giunta a Saimir Strati, autore dell’opera da Guinness dei Primati per il Piatto di Sant’Antonio 2018: l’ex assessore è andata qualche giorno fa nel garage di Santa Maria degli Angeli dove l’opera è nata, e in una nota si chiede come mai il Sant’Antonio da record non sia stato realizzato “in un luogo più grande, accessibile a tutti, dove in tanti potevano giungere ad Assisi per ammirare questa arte compiuta con semplicità e tanto amore. Perché, mi sono detta – si chiede Claudia Travicelli – proprio in questo piccolo garage, messo a disposizione grazie e ribadisco grazie solo ai Priori. Come mai l’Amministrazione non ha messo a disposizione da subito luoghi come il Teatro Lyrick o il Palazzetto del Capitano del Perdono? Luoghi che avrebbero potuto ospitare, sia la realizzazione in tutte le sue fasi, sia l’opera completata”.
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“A volte, purtroppo, chi amministra si convince che con una visitina, un selfie o un tweet ci si possa togliere da un impiccio, un’opera candidata al Guinness, deve essere rispettata, come chi la realizza. Andando al pratico – scrive Claudia Travicelli – l’opera realizzata da Saimir in 45 giorni e con 2.000.000 chiodi, per poter essere trasportata fuori dal locale dove si trova ora, dovrà essere smontata completamente e, come ci ha raccontato l’artista necessiterà di una settimana circa per il rimontaggio, che data la delicatezza, dovrà essere effettuato dallo stesso. Ancora più convinta, mi domando perché non da subito il Teatro Lyrick o il Palazzetto del Capitano del Perdono? Forse qualcuno crede che l’opera non sia all’altezza di tali luoghi, o pensa che possa togliere posto ai tanti cartelloni pubblicitari, ubicati all’interno di una struttura come il Lyrick?”
Secondo Claudia Travicelli, “Saimir, ha vissuto ore ed ore in quel garage, per donare alla città di Assisi il suo frutto, realizzato pazientemente con grande competenza e passione. Un po’ di quella passione, che servirebbe ai tanti, piccoli o grandi, che ogni giorno cercano di mostrare, senza dimostrare poco o niente, per non dire nulla. Un Guinness è un riconoscimento molto importante, che porta lustro alla città e a chi vi abita, per questo dobbiamo ringraziare oltre a Saimir i Priori Serventi 2018 e i Priori tutti. Realizzare e donare, come ha fatto l’artista Strati, è un gesto di grande generosità e di amore, importante è stato l’apporto delle aziende che hanno procurato i materiali. Saimir in questi giorni ha lasciato Santa Maria degli Angeli, per recarsi a New York, lì realizzerà tre grandi opera, altre bellezze, che troveranno certamente nuovi meritati riconoscimenti. Auspichiamo che il S.Antonio Abate”di Saimir Strati, candidato al Guinness, possa al più presto, anche se in ritardo, trovare una consona collocazione, per poter essere visitato, come merita da grandi e piccini”.
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