Approvata dalla Camera la fiducia sul dl Ristori con 280 voti a favore, 176 contrari e un’astensione. La fiducia non vale soltanto per il primo Dl n. 137/2020, ma anche per gli altri provvedimenti economici che sono confluiti al suo interno e per i quali è stato necessario un ulteriore scostamento di bilancio. Il Governo è già a lavoro, ora, sul un nuovo decreto “Ristori 4-bis” e sul quinto decreto, l’ultimo atteso a gennaio, che sarà il “Ristori finale”.
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La legge di conversione del Dl Ristori attende ora la pubblicazione ufficiale in Gazzetta. Ma la Lega esprime soddisfazione. “Grazie al mio impegno ed a quello della Lega, il governo ha incluso nel Dl Ristori quei codici Ateco che avevamo segnalato dover essere ricompresi nelle categorie da ristorare, perché finora esclusi da ogni misura di sostegno – spiega il senatore della Lega, Valeria Alessandrini – Così rendiamo giustizia a quanti, privati del loro principale cliente di riferimento, il turista, con le loro botteghe spesso incastonate nei centri storici delle nostre città d’arte, rappresentano un tessuto economico basilare che, se salvaguardato, si confermermerebbe patrimonio culturale recuperato e contemporaneamente comparto economico rinsaldato, nel quale operano migliaia di lavoratori e di famiglie italiane”. Il capogruppo Lega in Regione Umbria, Stefano Pastorelli entra nello specifico: “Imprenditori del settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte, oggetti di artigianato, di arredi sacri ed articoli religiosi, di bomboniere, di chincaglieria e bigiotteria, di articoli per le belle arti, e ancora chi commercia con articoli di filatelia, numismatica e da collezionismo, utensili per la casa, cristallerie e vasellame, articoli in legno, vimini, sughero ed in plastica, potrà essere ristorato nei termini previsti dal decreto approvato dal Parlamento. Una bella notizia per l’Umbria e per le città d’arte come Assisi che vivono di turismo religioso. Sono mesi che sto sollecitando il Governo ad intervenire in tal senso e finalmente, grazie alla Lega riusciamo a dare una riposta concreta a commercianti e imprese del centro storico che più di altri stanno affrontando le conseguenze economiche della pandemia”.
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