“Se Stefania Proietti dovesse abbandonare il comune, noi non avremo rimpianti. Considerazioni queste, non tanto da oppositori al suo governo ma piuttosto da una analisi che, parte dalla evidenza dei fatti e dunque dalla insufficiente realizzazione del suo ambizioso programma. In particolare per ciò che concerne le opere pubbliche che, avrebbero dovuto cambiare secondo le intenzioni, la fisionomia della città e del territorio, rendendolo più sostenibile, con più servizi, più pulizia e maggiore risposta alle esigenze della gente. Non è andata così. Per il post Proietti faremo le nostre considerazioni, proliferandosi all’orizzonte la continuità di governo locale pro tempore con un “civismo mascherato” è un Pd relegato a far da spalla”. Lo scrivono in una nota il consigliere regionale Stefano Pastorelli e i consiglieri comunali Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli, in cui tornano a riproporre i loro dubbi sul DUP, (il documento unico di programmazione) per la parte strategica 2021/26 e per la parte operativa 2025/27.
“Ancora una volta – si legge nella nota – abbiamo evidenziato quanto fosse stato grande il sogno del nutrito programma e quanto misera la sua realizzazione. La discussione politica non poteva non riguardare anche gli aspetti tecnico/economici. Dal lungo elenco, abbiamo estrapolato due considerazioni che valgono su tutte. La prima è che nel documento unico di programmazione, recentemente discusso, ed approvato dalla sola maggioranza, è balzato agli occhi che per la parte operativa, sezione programma investimenti, contrariamente a quanto si dovrebbe e a quanto è sempre stato, non erano riportate per le opere in programma, la dicitura dei mezzi finanziari atti a sostenere la realizzazione delle opere stesse. Come dire, faccio un marciapiede, ma non ti dico dove trovo i soldi. Una inavvertenza? Una strategia per rendere più difficile il lavoro della opposizione? Secondo noi un segno di evidente debolezza nel dover giustificare i conti”.
“Siamo dunque andati a riguardare il precedente documento unico di programmazione, quello del sezione operativa 2024/26, dove la tabella dei mezzi di finanziamento erano per fortuna riportata. Di questo documento è stato fatto poi un copia incolla, senza specificare, come detto, la componente finanziaria. Unitamente a ciò e cosa ancor più grave, tanto per evidenziare, quanto sia grande l’operazione strumentale che questa amministrazione fa nel contesto delle realizzazione delle opere pubbliche, comparando i due DUP, abbiamo ancora una volta appreso che per “Il progetto di rigenerazione urbana, riqualificazione Piscina comunale e complesso sportivo Stadio degli Ulivi ( cap.1620/57)”, erano e sono state messi a disposizione 2.1 milioni di €. Fin qui tutto bene, se non per il fatto che in questo ultimo atto non è stato riportato quali erano i mezzi di finanziamento. Nel penultimo DUP invece per questa voce, si recita testualmente che la Piscina sarà finanziata, con i “ Proventi da azione risarcitoria di una causa, intentata dal Comune nei confronti della Regione per l’esclusione dalla graduatoria di accesso al PUC 2 ( piano urbano complesso). sempre per un importo di 2.1milioni di €. Parliamo di diversi anni fa, delibera della Giunta Regionale Umbria n351 del 07/04/2008. Ora è importante far sapere agli elettori che il Comune, ha perso la causa in questione, sia per quanto concerne il ricorso confermato dalla sentenza del TAR Umbria n 95/2012 e per quello fatto al Consiglio di Stato, confermato dalla sentenza della sezione seconda del Consiglio di Stato n 1151/2021 pubblicata l’8/2/2021”.
“Cosa significa tutto ciò? Che il Comune – si autorisponde la minoranza – si vende la pelle prima di catturare l’orso. Mettere a bilancio per degli investimenti (in questo caso per un’opera molto sentita dai cittadini, la riqualificazione di Piscina e Stadio degli Ulivi),facendo finta di avere soldi in tasca, pur sapendo che non ne potrà disporre né ora né mai, non è sicuramente un buon atto amministrativo e per noi una mancanza di rispetto verso le persone. Il che significa che la maggioranza ha approvato un documento unico di programmazione, non corrispondente al vero, con concrete ripercussioni sul bilancio intero che andrebbe immediatamente stralciato ed interamente riprogrammato, in un’ottica di previsione futura. Ci sarà mai una risposta definitiva per il nostro impianto sportivo? Pare di no! Solo demagogia. Ovviamente, chi succederà pro tempore alla Proietti avrà belle gatte da pelare per gestire il bilancio. Inoltre, come in un paradosso Pirandelliano, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato, chissà se la Proietti, semmai dovesse diventare governatrice dell’Umbria, vorrà risarcire veramente ad Assisi la somma che lei stessa pretende? Una causa intentata contro se stessa é un buon inizio di campagna elettorale”.
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