Il gemellaggio tra Assisi e San Francisco, ‘scolpito’ sui cartelli di ingresso alla città, di cui più volte si è parlato – nel 2013 l’allora sindaco Claudio Ricci, pubblicizzando il gemellaggio fra Assisi e Wadowice, parlava di quarto gemellaggio internazionale della città serafica dopo Betlemme (Palestina), San Francisco (USA) e Santiago De Compostela (Spagna) – sarebbe in realtà solo un forte patto di amicizia. Lo sostiene l’ex sindaco di Assisi Edo Romoli.
“Nei giorni passati, i social e la stampa locale sono stati ‘inondati’ dalle comunicazioni che il Sindaco di Assisi, Stefania Proietti, rilanciava dalla città di San Francisco, dove insieme ad una delegazione, si era recata per impegni legati al drammatico tema del clima nel mondo e per parlare dello stato di avanzamento del gemellaggio tra le due città. Osservo preliminarmente – scrive l’ex sindaco, ex assessore ed ex consigliere comunale – che nella delegazione non era presente alcun rappresentante della minoranza consiliare, né alcun rappresentante degli imprenditori del settore turistico, del mondo culturale e religioso: un comportamento non rispettoso delle regole della democrazia rappresentativa, privo di stile istituzionale che danneggia l’immagine della città”.
Secondo Edo Romoli, “Nel 1988 (14-21 settembre) della delegazione cittadina da me presieduta che si recò a San Francisco su invito del Sindaco Agnus, facevano parte Pietro Profumi, Carlo Laudenzi, Mariano Borgognoni minoranza consiliare, Paolo Pizzardi Regione Umbria, Andrea Jengo e Carli Carlo per l’Azienda di Turismo, Carlo Angeletti del Consorzio Albergatori e udite udite I Cantori di Assisi: insomma, altra consapevolezza, altro profilo altra signorilità. Mi sorprende l’assordante silenzio delle minoranze presenti in Consiglio Comunale”.
Ma “L’aspetto culturalmente più inquietante e tecnicamente incomprensibile – secondo Romoli – è l’annuncio trionfale del Sindaco di voler nel 2019 celebrare il 50° della stipula del gemellaggio Assisi – San Francisco. È incredibile – scrive l’ex sindaco – il Sindaco di Assisi programma una cerimonia per un gemellaggio inesistente perché mai sottoscritto nel rispetto delle direttive emanate dal Ministero degli Esteri: bastava leggere la procedura adottata nel gemellaggio Assisi-Betlemme. Nel 1969, data di riferimento del Sindaco per il ‘gemellaggio fantasma’, sollecitato dal manager Armanino ci fu solo un cortese scambio di lettere con il Sindaco di Assisi dott. Giorgio Costantino. Sino ad oggi – secondo Edo Romoli – Assisi legata a San Francisco solo da un forte ‘patto di amicizia’, accompagnato da cordiali carteggi, rapporti epistolari e visite reciproche di cortesia. Questa in sintesi la verità: se tutto vorrà essere trasformato in un gemellaggio ‘vero’, a mio parere, vanno coinvolte democraticamente le istituzioni culturali, religiose ed imprenditoriali della città. Così – conclude Edo Romoli – si amministra Assisi”.
A rispondere all’ex sindaco è stata Stefania Proietti in consiglio comunale: a proporre il tema, nella seduta del 27 settembre, è stato Giorgio Bartolini, chiedendo lumi all’attuale prima cittadina sulla veridicità dei rilievi di Edo Romoli (che l’attuale consigliere di minoranza non ha nominato). Proietti ha confermato che, secondo le norme di San Francisco, il gemellaggio parte dalla prima lettera del 1969 – di qui la ‘giustificazione al cinquantenario’ – ma che la formalizzazione per parte italiana è arrivata solo nel 1998. All’epoca, Bartolini sindaco e dopo il sisma del 1997, l’arcidiocesi di San Francisco e la commissione (americana) per il gemellaggio, oltre alla comunità italiana sanfranciscana, si fecero promotori di una raccolta fondi per aiutare Assisi. In quell’occasione in consiglio comunale, Bartolini riportò l’istanza di gemellaggio partito nel 1969, atto approvato all’unanimità e trasmesso poi alla Prefettura e al ministero dell’Interno. “Dal 1999 quindi – ha concluso Proietti – il gemellaggio tra Assisi e San Francisco è legittimato e valido”.
© Riproduzione riservata