Nella sessione ‘Question time’ dell’Assemblea legislativa, il capogruppo di Forza Italia Stefano Pastorelli ha chiesto all’assessore Paola Agabiti quali sono gli “intendimenti della Regione in merito al contenzioso Regione Umbria-Comune di Assisi”. Come noto nel Dup il Comune ha inserito due milioni di euro “virtuali” in tre tranche tra il 2024 e il 2026 per la riqualificazione di piscina e stadio Degli Ulivi, nonostante la somma fosse il provento di un danno escluso dal Tar nel 2023 e anche dal consiglio di Stato a luglio 2024.
A questo punto non è così chiaro dove il Comune – senza i fondi del Pnrr e con almeno 5 progetti diversi presentati in quasi 10 anni di legislatura Proietti – recupererà i fondi per una riqualificazione monstre che, nell’ultimo progetto, era lievitata a 12-15 milioni di euro. L’amministrazione Proietti ha chiarito che tali cifre non sono sostenibili per il bilancio comunale e ha coinvolto i massimi organi finanziari nazionali, incluso il ministro Abodi. “I consiglieri di minoranza collegano la questione della riqualificazione alla mancata erogazione dei fondi del PUC 2, ma dimenticano che nel 2015 il centrodestra aveva già inserito una fonte finanziaria simile nel bilancio comunale”, aveva tra l’altro spiegato il sindaco Stefania Proietti.
Illustrando l’atto sul contenzioso in Regione, il capogruppo forzista ha ricordato che “lo scorso 30 luglio, durante il Consiglio comunale di Assisi, è stato approvato il DUP (Documento Unico di Programmazione) con il solo voto favorevole della maggioranza e con la minoranza compattamente contraria”. “A bilancio, per la riqualificazione della piscina comunale e del complesso sportivo ‘Stadio degli Ulivi’ il Comune ha stanziato 300mila euro per il 2024, un milione di euro per il 2025 e 800mila euro per il 2026. Questo stanziamento – ricorda Pastorelli – fa riferimento ad un presunto ricavato relativo ad un contenzioso tra il Comune di Assisi (amministrazione Ricci) e la Regione dell’Umbria (Governo Marini), inerente al PUC2. Il ricavato è solo ‘presunto’, in quanto il TAR dell’Umbria aveva negato il risarcimento richiesto dal Comune di Assisi. Il Comune si è quindi rivolto al Consiglio di Stato, ma anche questo avrebbe stabilito, definitivamente, che il Comune di Assisi non può pretendere nulla dalla Regione Umbria. Il tutto rappresenta una situazione piuttosto imbarazzante: ci si trova infatti davanti ad un bilancio non veritiero e ad una riqualificazione urbana, necessaria da tempo, a questo punto oltremodo dubbia. Per questo chiedo di sapere, “in modo dettagliato, come si sono svolti i fatti, chiarendo l’iter e la conclusione del ricorso tra il Comune di Assisi e la Regione Umbria”. L’assessore Agabiti ha risposto che: “Il Comune di Assisi presentava domanda di partecipazione alla procedura selettiva diretta alla concessione di un finanziamento per la realizzazione dei ‘Programmi Urbani Complessi 2, il cui bando di accesso veniva approvato con Delibera di Giunta della Regione Umbria n. 351 del 7 aprile 2008. Nello specifico il PUC redatto dal Comune di Assisi era finalizzato a superare la mancanza di servizi primari necessari per le attività sociali, di parcheggi, e, più in generale, di permeabilità del centro con il resto del territorio comunale, oltre che la carenza di servizi commerciali di qualità.
All’esito della valutazione delle domande, come operata dalla Commissione incaricata dalla Regione, con delibera della Giunta regionale (n. 1076 del 27 luglio 2009) si approvava la graduatoria relativa ai progetti ammissibili presentati: il Comune di Assisi si collocava al quindicesimo posto a fronte di soli dieci proposte finanziabili, quindi in posizione non utile. Con ricorso al TAR per l’Umbria, il Comune di Assisi impugnava la graduatoria finale e il bando di accesso a finanziamento. Il Tar Umbria, con sentenza n. 95 del 14 marzo 2012 accoglieva il ricorso, annullando gli atti impugnati. La Regione Umbria interponeva appello, e il Consiglio di Stato, Seconda Sezione, con pronuncia n. 1151 dell’08 febbraio 2021, lo rigettava, confermando integralmente la sentenza di primo grado. Con ricorso notificato il 02 novembre 2021 e depositato il giorno successivo, il Comune di Assisi, sulla base di quanto accertato in via definitiva dal Consiglio di Stato, agiva per la condanna della Regione Umbria al risarcimento dei danni patrimoniali cagionati dall’illegittimo agire amministrativo. Il contenzioso giurisdizionale insorto ha visto completamente rigettate le richieste risarcitorie del Comune di Assisi tanto in primo grado (sentenza TAR n. 639/2023) che in sede di appello (Consiglio di Stato sentenza n. 6643/2024). Nessun risarcimento è stato riconosciuto e nessuna responsabilità è stata accertata in capo alla Regione dell’Umbria”. Pastorelli, nella replica, ha definito “importante il chiarimento. La vicenda grave è che il Sindaco di Assisi ha fatto dichiarazioni non veritiere in Consiglio comunale su specifica domanda di un consigliere di opposizione. Si tratta di mancanza di rispetto e alterazione della realtà”.
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