Alcuni dei lavori sulla frana di Torgiovannetto sarebbero stati non pagati, con la conseguenza che ora è stata pignorata la tesoreria del Comune. Lo denuncia una nota della segreteria di Fratelli d’Italia Assisi. La redazione di Assisi News ha in seguito ricevuto la replica della giunta e la controreplica di Fratelli d’Italia.
“Apprendiamo con non poco stupore – si legge in una nota – del pignoramento delle somme giacenti presso la Tesoreria comunale di Assisi, da parte di un’impresa che ha eseguito i lavori di messa in sicurezza nella zona franata presso la Cava di Torgiovannetto. Dopo un tira e molla durato diverso tempo per quantificare il dovuto, prima il Comune si è accordato con l’impresa per una cifra, poi non ha pagato e si è fatto fare un’ingiunzione a cui non poteva opporsi, vista l’assoluta incontestabilità del dovuto. Nemmeno dopo che il decreto – non opposto – è divenuto definitivo, il Comune è stato in grado di trovare un accordo transattivo per evitare aggravi ulteriori di costi”.
“Ora – continua la segreteria di Fdi sui lavori sulla frana di Torgiovannetto non pagati – già è paradossale che il Comune non abbia pagato l’impresa che ha effettuato i lavori – dopo aver concordato, per di più, gli importi – ma ancora peggio è che si sia arrivati a farsi pignorare il conto corrente, con ulteriori spese legali, interessi e oneri da pagare per il precetto e il pignoramento. I maggiori costi, senza alcuna ragione plausibile, finiscono per danneggiare le casse comunali e ricadono sulle tasche della cittadinanza tutta. È uno sperpero di denaro sul quale, nei prossimi giorni, Fratelli d’Italia presenterà un’interpellanza al Sindaco”.
In merito alla nota diffusa dalla segreteria di FdI su un pignoramento della tesoreria comunale da parte di un appaltatore, il Comune di Assisi, per dovere di corretta informazione, precisa quanto segue. Il Comune di Assisi, in merito a una sola fattura relativa al lavoro riguardante la messa in sicurezza della frana di Torgiovannetto, ha già provveduto a pagare e a estinguere interamente il debito. Il pignoramento fatto dall’impresa, nelle more della definizione della reale quantificazione delle spettanze, è stato onorato, ma per la cancellazione del pignoramento occorre aspettare l’udienza che estinguerà il giudizio già fissata per il prossimo 16 novembre. Non c’è un surplus di spesa, piuttosto vi è stata una discordanza sulle somme dovute e mentre si discuteva una transazione loro sono andati avanti. Noi abbiamo pagato la somma ingiunta. Tanto rumore per nulla. Stupisce piuttosto la spasmodica attenzione, da parte di alcune forze politiche, a questioni e ad atti di natura esclusivamente gestionale”.
“La replica del Comune di Assisi – la controreplica di FDI – dimostra un’arroganza inaccettabile, perché si vorrebbe far credere che, quasi quasi, subire un pignoramento sia conveniente. O, comunque, che tutto questo sia gratis. Se, come si afferma, il debito fosse stato integralmente pagato, il Comune avrebbe già potuto ottenere la liberazione delle somme pignorate, mediante semplice comunicazione del creditore alla banca, senza attendere l’udienza del 16.11. È una procedura semplice. Il Comune, quindi, non ce la racconta giusta. La ‘spasmodica attenzione’ che abbiamo deriva dalla preoccupazione per una gestione dannosa per le casse comunali e verso i cittadini.
Non si tratta di semplici ‘questioni e ad atti di natura esclusivamente gestionale’, ma di denaro pubblico. I conti, comunque, li faremo alla fine e non sarà stato ‘tanto rumore per nulla’, perché i pignoramenti non sono affatto convenienti per chi li subisce e men che meno gratis. Ma questo i cittadini lo sanno bene e non si lasceranno incantare”.
© Riproduzione riservata