AGGIORNAMENTO: Luigi Rossetti smentisce le indiscrezioni e ha invia la seguente precisazione: “Tali indiscrezioni sono infondate non avendo il sottoscritto espresso alcuna disponibilità a ricoprire incarichi amministrativi in organi istituzionali del Comune di Assisi. Le rappresento ad ogni buon conto il disposto del comma 2 lett. b) dell’articolo 11 del decreto legislativo 39/2013 circa l’incompatibilità stabilite dalla norma relativamente ai titolari di incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni regionali”.
ARTICOLO ORIGINALE: Carte scoperte per il nuovo assessore nell’ultima riunione tra le forze di maggioranza avvenuta mercoledì: ad incontrarsi il Pd, il sindaco Stefania Proietti, e gli esponenti di Assisi Domani. Le parti, stando agli ‘spifferi’ riportati dal Corriere dell’Umbria, si sono confrontate in maniera franca, è emerso un nome (dopo quelli di Paolo Mirti e Maurizio Terzetti, ora si parla di Luigi Rossetti) e anche l’ipotesi di un rimpasto di giunta.
Il Pd ha messo sul piatto le sue perplessità e fatto presente alla prima cittadina come conti sì il nome, ma anche il saper “correre”, perché tra tre anni si torna a votare e non solo – questo il ragionamento dei democratici – servono risultati (che finora sono stati inferiori alle aspettative), ma serve qualcuno che porti risultati e giri per la città, chiedendo (e ottenendo) voti. “Bene i grandi nomi tecnici – è il senso dei ragionamenti in casa dem – ma se poi questi non vengono lasciati a lavorare o non hanno una visione che esce dalle mura di Assisi (mura che fanno lavorare tutto il territorio ma in cui vivono pochi elettori), né sanno parlare ai cittadini, qual è il senso di chiamare un Rota che in un anno si è visto un paio di volte e non ha lasciato traccia alcuna di sé nell’azione amministrativa?”.
Uno dei nomi sul tavolo – sembrano cassati, per motivi diversi, quelli di Terzetti e Mirti – sarebbe quello di Luigi Rossetti, dirigente regionale, braccio destro della presidente Marini, tecnico di area dem ma anche nome pesante, in ambito regionale, ascrivibile alla corrente dei mariniani (ed è tutto da capire cosa ne penserà la corrente Bocci-Porzi del Pd, regionale e locale). A Luigi Rossetti, sempre secondo indiscrezioni, potrebbero andare le deleghe a turismo e sviluppo economico, quest’ultima ad oggi in capo al sindaco che prenderebbe su di sé la cultura. Tutto bene, dunque? Mica tanto: il nodo è in realtà un altro, ossia il fatto che la moglie di Rossetti, Donatella Casciarri, è anche presidente del consiglio comunale: fermo restando che sulla carta non è “illegale” che il marito di un consigliere assuma la carica di assessore, per evitare l’accusa di familismo, c’è chi – con una visione un po’ maschilista della vita – avrebbe proposto di risolvere il problema facendo dimettere Casciarri dal massimo scranno: in pole per sostituirla, Franco Matarangolo e Federica Lunghi.
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