Il Movimento 5 Stelle riparte dai territori. Ad Assisi si è svolta l’assemblea regionale umbra che ha segnato l’inizio del percorso di riorganizzazione territoriale annunciato nelle scorse settimane dal presidente Giuseppe Conte. Un cammino che consentirà di sviluppare una struttura leggera, fluida e caratterizzata dalla partecipazione. Una fase che si caratterizza quindi da una parte per la grande coerenza con l’identità e i valori fondanti del M5S. Dall’altra permetterà di far arrivare le istanze dei territori direttamente al livello nazionale. Una fase caratterizzata, dopo la nomina dei referenti locali del Movimento 5 Stelle Umbria, dalla nascita dei comitati territoriali che garantiranno la partecipazione di attivisti e militanti e la presentazione di idee e proposte.
Tra presenti in sala e collegati in streaming hanno partecipato all’assemblea oltre 100 persone. “Non esiste libertà senza giustizia sociale e non esiste giustizia sociale senza libertà”. Il consigliere regionale e coordinatore del Movimento 5 Stelle Umbria, Thomas De Luca, ha citato Sandro Pertini. Del quale, tra l’altro, l’anniversario di nascita cadrà il prossimo 25 settembre proprio nel giorno delle prossime elezioni politiche. “Bisogna sentirsi liberi dalla miseria, dalla preoccupazione di non riuscire a trovare un appuntamento per curarsi con la sanità pubblica, liberi dagli ostacoli che impediscono la piena partecipazione di ogni individuo alla vita democratica. Dobbiamo farci carico di questo e allora sapremo di poter rappresentare la maggioranza degli italiani. Il campo progressista? Le definizioni ormai sono diventate irrilevanti. Quello che invece riguarda davvero la nostra sopravvivenza è la transizione ecologica che non possiamo più rimandare di fronte a una minaccia certa e indiscutibile come il contrasto e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Uno sconvolgimento che non possono essere solo i poveri e più deboli a pagare. Sono orgoglioso del metodo adottato dal presidente Conte per questo processo di riorganizzazione perché mette al centro le convergenze. Le alleanze hanno senso solo se sono uno strumento per raggiungere gli obiettivi. La differenza sui territori la fa una classe dirigente capace e per questo serve la parte più pura del M5S”.
Per il Movimento 5 Stelle Umbria, “In un contesto nazionale in cui il PD ha rinunciato a essere forza progressista e punto di riferimento per i poveri, le classi dei lavoratori ed i precari, solo il M5S è rimasto a portare avanti le istanze sociali ponendosi come alternativa alla destra. Il M5S non fa calcoli di convenienza tipici della vecchia politica, pensa solo al bene dei cittadini e delle imprese in difficoltà. Al centro dell’azione politica del M5S Umbria, quindi, anche in questa nuova fase di riorganizzazione territoriale e con un nuovo e maggiore attivismo dei militanti, ci saranno come sempre giustizia sociale, acqua pubblica, sanità pubblica, comunità energetiche e reddito energetico, associazionismo, lavoro e lotta alla povertà. Argomenti che sono stati trattati nel corso dell’assemblea dai tantissimi interventi di iscritti, sostenitori, attivisti, consiglieri e portavoce. Temi che saranno ovviamente oggetto anche della prossima campagna elettorale. “L’unica forza che si è comportata con coerenza in Parlamento è stata il M5S – ha detto la deputata Tiziana Ciprini – lo dimostra la nostra agenda sociale che parla di salario minimo, taglio del cuneo fiscale, rappresentanza sindacale, tutela del lavoratore e contrasto al precariato, Reddito di Cittadinanza, contrasto al caporalato industriale, pensione di garanzia dei giovani, riscatto gratuito della laurea, tutela del Superbonus 110%”. La senatrice Emma Pavanelli ha sottolineato: “Tutti i gruppi parlamentari ci hanno bastonato e chiamato traditori. Vengono dette un sacco di bugie come ad esempio che la caduta del governo porterà alla perdita dei soldi del Pnrr. Niente di più falso, non è vero che si ferma l’Italia”. Il M5S Umbria riparte dai territori. Mettendo al centro le persone, non la gestione del potere.
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