Dopo le ironie di Stefano Pastorelli perché alle primarie del Pd, ad Assisi, hanno votato appena 200 persone, arriva la replica del Pd di Assisi. “Certe uscite non meriterebbero neppure risposta ma questa volta non possiamo esimerci dal commentare il farneticante comunicato del segretario della Lega Assisi Stefano Pastorelli. Il segretario leghista – secondo la segreteria dem – parla senza conoscere i numeri, i dati, la storia di questa tipologia di elezioni, ma soprattutto visto il caso dell’assessore della Lega andata a votare presso il seggio di Deruta forse farebbe meglio a guardare internamente al proprio partito piuttosto che sparare giudizi a caso sugli altri”.
“Le penultime elezioni primarie regionali del Partito Democratico si sono svolte nel 2014, anno in cui il Partito guidato da Matteo Renzi, allora Presidente del Consiglio dei Ministri, raggiungeva il 40,8 % alle elezioni europee. In quella tornata – ricorda il Pd di Assisi -andarono a votare nel Comune di Assisi 176 persone (poi fu eletto segretario Giacomo Leonelli). Non è un errore di battitura ma la realtà. Ben 51 voti in meno rispetto a queste ultime elezioni, elezioni che hanno portato alle urne 227 tra tesserati e simpatizzanti. Inutile dire che a livello nazionale al momento il Partito Democratico è ben lontano da quel 40,8% di 4 anni fa. Basterebbero questi dati per dimostrare come il Partito Democratico, aldilà delle difficoltà a livello nazionale, ad Assisi continua ad avere un seguito ben strutturato”.
“Ma vorremmo sottolineare anche gli ultimi due paragrafi del comunicato del segretario della Lega. Parla – ricapitola il Pd di Assisi – della necessità di ‘liberare Assisi dall’Amministrazione di Sinistra’ e continua ad utilizzare il verbo ‘liberare’ in riferimento ad altri comuni e alla stessa Regione Umbria come se stesse tentando un assalto al fortino in pieno stile medievale. Inasprire il dibattito con termini estremi puntando alla pancia del popolo piuttosto che alla testa. Il gergo utilizzato è raccapricciante ma siamo sicuri che nella nostra amata Assisi, città di cultura e arte, questa tipologia di propaganda alla prova del nove non porterà risultati”.
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