Sono passati oltre due mesi da quando la l’Associazione Progressisti#21 ha lanciato un appello a tutte le forze politiche e civiche del centro-sinistra ed al candidato Sindaco Stefania Proietti per la costituzione di una coalizione ricca e plurale che valorizzasse gli elementi positivi del lavoro svolto e avviato negli ultimi anni ma che introducesse altresì seri elementi di innovazione e, in alcuni ambiti, anche di netta discontinuità con l’esperienza di governo in corso, valorizzando collegialità, metodo democratico, funzione del Consiglio comunale, partecipazione popolare.
“Da allora – dicono però i Progressisti#21 – è successo ben poco se si eccettua un incontro alquanto interlocutorio con una delegazione del PD. Se l’obiettivo è costruire una coalizione raffazzonata ed affrettata, magari nell’imminenza delle consultazioni elettorali, ci si sbaglia di grosso e noi non asseconderemo questo malcelato tentativo di affidare i destini del centro-sinistra ad una donna sola al comando. Una chimera, tutto ciò? Noi crediamo di no, se sin da subito si avvia una seria azione politica di confronto tra tutte le forze politiche e civiche di centrosinistra, ivi compreso il M5S, se sapremo essere generosi, concreti, efficaci, audaci, perché la città ha più che mai bisogno di fatti e di un solido futuro. Per quanto ci riguarda come Progressisti#21 non firmeremo cambiali in bianco!”.
“Qualche giorno fa, a livello nazionale, è stato lanciato un appello per una grande alleanza democratica e antifascista promosso da associazioni, movimenti, partiti e sindacati nazionali. Un appello che – dicono i Progressisti#21 – ha unito la società civile con l’obiettivo di ricompattare il fronte progressista in chiave anti sovranista per sconfiggere la pandemia, ricostruire il Paese, promuovere una democrazia più ampia e più forte, partendo dall’impegno delle forze migliori della società. Recita così il documento: ‘Occorre una nuova visione per il nostro Paese. Cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine, vincere la paura costruendo fiducia. L’appello si rivolge all’associazionismo, al volontariato, al Terzo settore, al movimento sindacale, alla cooperazione, alle giovani generazioni, al mondo della cultura, ai democratici'”.
“Lo hanno sottoscritto 29 sigle del mondo politico, sindacale e sociale tra cui l’Anpi, l’Aned, l’Anppia, l’Arci, l’Istituto Alcide Cervi, Legambiente e Libera. Ci sono anche le tre grandi confederazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil. E poi gli studenti universitari dell’Udu e la Rete della conoscenza. Uniti anche i partiti che hanno aderito, dal Partito Democratico da Articolo1 a Sinistra Italiana, ai Verdi, fino al Movimento 5 stelle e alle 6000sardine. L’obiettivo è quello di costruire un’alleanza che promuova ‘una nuova cultura politica dell’ascolto e dell’incontro, ma guardi anche al futuro, affinché l’Italia del dopo Covid non sia la restaurazione dei vecchi e fallimentari modelli economici e valoriali, ma si avvii verso il cambiamento sulla strada tracciata dalla Costituzione’.
Noi – concludono i Progressisti#21 – crediamo che questo appello vada accolto per costruire l’alleanza per le elezioni comunali di Assisi che sceglieranno il nuovo sindaco della città. È tempo di unire in città giovani e anziani, donne e uomini, laici e religiosi, persone di diverse opinioni, ma unite sui principi dell’antifascismo, per una città che torni a progredire pienamente, su basi nuove, sulla strada della partecipazione e dove l’economia della città sia finalmente al servizio della società e della persona, dell’ambiente, del lavoro.
Ad Assisi vogliamo costruire una coalizione sociale, alternativa al centrodestra, lontana anni luce dalle pratiche trasversali e dalle logiche di potere e spartizione. Che ponga al centro dell’iniziativa, oltre alla discontinuità, anche un forte elemento di rinnovamento a partire dalla formazione delle liste. Una coalizione nella quale ognuno abbia pari dignità e consapevolezza di partecipare ad un progetto nel quale le fughe in avanti, l’autoreferenzialità e le primogeniture sono elementi non di arricchimento ma di divisione. Vogliamo promuovere un percorso che in modo collettivo, plurale e partecipato costruisca un programma ed un nuovo progetto di città.
L’appello è lanciato, quanti saranno disposti a raccoglierlo?”
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