Rino Freddii torna all’attacco della giunta e dell’assessore Guarducci, oltreché della maggioranza. “Dopo l’indicibile frase dell’assessore alla cultura (dal quale nessuno della maggioranza si è sentito in dovere di prendere le distanze) indirizzata ad una cittadina rea di non pensarla come lui – scrive l’esponente della lista Lunghi Sindaco – i capigruppo che sostengono la Sindaca firmano uno stizzito ed a tratti confuso e offensivo comunicato stampa a ulteriore conferma della supponenza e dell’arroganza di questa maggioranza che vorrebbe mettere il bavaglio a chi osa contestare le scelte fatte”.
“Non sapendo come e cosa rispondere in merito alle questioni sollevate da più parti – scrive Rino Freddi – i tre si avventurano in una lezione surreale sulla democrazia o meglio su cosa intendono loro per democrazia: se un cittadino non rappresenta nessuna forza politica (come il sottoscritto) non si può permettere in alcun modo di esprimere le proprie opinioni, tantomeno se non sono allineate alle loro. Nel respingere con forza questo allucinante modo di interpretare la politica, è bene ricordare che ad Assisi non ha vinto la sinistra, ma come tutti sanno è il centrodestra che, presentandosi (sbagliando) diviso, ha perso”.
“Tanto è vero che, numeri alla mano, solo una minoranza degli assisani ha votato per i gruppi a sostegno della Sindaca – sostiene Rino Freddii – e addirittura la lista Lunghi Sindaco, che mi ha ospitato, ha raccolto più voti delle liste civiche pro Proietti e gli elettori che mi hanno onorato della loro fiducia sono più numerosi di quelli che hanno espresso la preferenza a favore di alcuni consiglieri e capigruppo di maggioranza”.
“Il sopracitato comunicato prosegue inoltre con la solita risibile tiritera autoreferenziale secondo la quale è grazie a chi governa ora se si sono realizzate alcune opere poiché prima vi era il nulla e solo dal giugno 2016 fu luce. Riguardo a ciò, in attesa di avere notizie sui numeri di Universo Assisi per verificarne la “valenza internazionale” e sul buffo mistero delle dimissioni dell’assessore Guarducci – conclude Freddii – non sarebbe male se qualcuno si degnasse di elencare “con trasparenza” quali sono veramente i lavori ideati, finanziati e realizzati in questo primo anno da chi si autodefinisce “il nuovo” e quali invece quelli ereditati”.
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