“Dopo che il Natale in Assisi ha visto la realizzazione di un’attività presepiale in tre punti della città, accompagnata da statue di grandi dimensioni stampate in 3D, in questi giorni i figuranti hanno trovato la loro rimessa. Premesso che non era facile collocarli, l’Amministrazione comunale ha deciso di parcheggiare le statue di Natale nel piano terra dell’edificio di Palazzo Monte frumentario, ingresso di via Fontebella. Lo storico immobile, che sale fino a Via San Francesco, ha infatti tre livelli, tutti utilizzati sempre a sale espositive, per cui il piano terra non è certo da considerarsi ‘magazzino’, come qualcuno invece vorrebbe far credere”.
È quanto si legge in una nota di Fratelli d’Italia Assisi inviata dal coordinatore Federico Calzolari. “Nelle mostre espositive realizzate fino al 2016, i tre piani sono stati tutti utilizzati per la collocazione delle opere, in tempi in cui centinaia di migliaia di euro non si sperperavano nei rivoli di un dispendioso Universo Assisi ma si investivano, a costi di gran lunga inferiori, in mostre nazionali quali quella di Maceo Angeli, Botero o Canova. Ora va da sé che, siccome non sono stati mai chiariti da parte del Sindaco né il costo né i soggetti finanziatori di queste statue di Natale, la scelta della loro collocazione in un edificio comunale fa presupporre che siano di proprietà del Comune. Se così non fosse, il Comune dovrebbe far pagare l’affitto all’ancora ignoto proprietario”.
“In tanta nebbia – secondo Fratelli d’Italia – due sole cose sono certe: statue stampate, mai viste fino ad ora in Assisi, non possono essere oggetto di mostra e piazzarle lì fa pensare che questa Amministrazione non abbia la più pallida idea di organizzarne una degna della città che rappresenta. Il monumentale grattacielo medievale del Monte frumentario non merita di ospitare cammelli, armigeri, pecorelle, pastori, Madonne e messeri stampati industrialmente e in serie in 3D. È un’offesa alla gloriosa storia di questa città. Questo magazzinaggio – conclude la nota – è il manifesto del degrado in cui l’attuale Amministrazione ha ridotto la cultura di Assisi”
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