(Fla.Pag.) Il sindaco Stefania Proietti avrebbe detto sì al campo largo di centrosinistra, formato da Pd, M5S, Psi, Verdi-Sinistra e Civici umbri, più Italia viva e Azione: la conferma – dopo che già nel tardo pomeriggio erano arrivate indiscrezioni in tal senso – arriva anche da un lancio di Ansa Umbria. Proietti sarà dunque la candidata presidente della Regione per tutta la coalizione di centrosinistra e se vincerà (o se perderà e sceglierà la carica di consigliere regionale) è molto probabile che anche Assisi tornerà al voto entro la prima metà del 2025, nel pieno del Giubileo e a un anno dall’ottocentenario francescano al quale comunque si lavora da mesi. L’ufficialità sarebbe arrivata alla cena in corso a Santa Maria degli Angeli alla presenza di tutto il “Patto Avanti”, la coalizione che la sosterrà. “Deciderò per conto mio, guardando al bene di Assisi”, le parole dette ad Assisi News poche decine di minuti prima della cena, all’inaugurazione della Rassegna degli Antichi Sapori di Rivotorto. “Qui c’è la forza del noi, non di Stefania Proietti o di una singola forz. La coalizione è compatta e la ringrazio per la fiducia, ma anche visto che non tutti i segretari o rappresentanti di partiti sono presenti, ci spiegheremo in una conferenza stampa che convocheremo a breve”, le prime parole della prima cittadina al Tgr Umbria.
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Come noto il Decreto legislativo 267 del 2000, il testo unico per gli Enti locali, vede all’articolo 65 l’incompatibilità tra la carica di sindaco e quella di consigliere regionale e dunque anche di presidente della Regione. La normativa spiega chiaramente e senza possibilità di smentite che il sindaco eletto in consiglio regionale decade dalla sua carica, a meno che non opti per restare primo cittadino e si dimetta da Consigliere regionale; rassicurazione che peraltro Proietti avrebbe chiesto in caso di sconfitta.
All’articolo 53 del testo unico è stabilito che le funzioni del sindaco sono svolte dal vicesindaco (e solo dal vicesindaco) fino alle nuove elezioni comunali: Stefania Proietti dovrebbe dunque per il momento – come già Claudio Ricci nel 2015 – rimanere sindaca e candidata, anche se tutti gli esponenti della giunta avrebbero un ruolo più di primo piano, in primis Veronica Cavallucci visto che – detto che al momento non è sicuro, ma in molti lo danno per certo – anche il vicesindaco Valter Stoppini dovrebbe gettarsi nella mischia delle Regionali da candidato del Pd, lasciando Assisi se eletto. Non ci sono invece i tempi tecnici – anche con un eventuale rimpasto di giunta – per un subentro del vicesindaco al sindaco fino alla scadenza di ottobre 2026, visto che i due anni sarebbero un lasso di tempo troppo grande per un traghettatore. Non si ripeterà dunque quanto avvenne nel 2016 quando Ricci si prese fino all’ultimo giorno utile per far subentrare Antonio Lunghi e tra l’altro non è neanche chiaro cosa succederà – e quali polemiche ci sarebbero – se la sindaca facesse un rimpasto di giunta nel mezzo della corsa alle regionali, nominando un vicesindaco che subentri prima a Valter Stoppini e poi, eventualmente, a lei.
La scelta di Stefania Proietti è arrivata dopo mesi di travaglio: a prevalere il senso di responsabilità, anche se a pesare sui dubbi erano stati la voglia di rimanere presidente della Provincia, conferma quasi scontata visto che Perugia e Bastia Umbria sono tornate al centrosinistra a giugno, ma soprattutto sindaco di Assisi nell’ambito di un biennio che vedrà Assisi al centro del Giubileo del 2025 (anche con la canonizzazione di Carlo Acutis, probabilmente durante il Giubileo dei Ragazzi) e appunto l’ottavo centenario della morte di Francesco nel 2026.
Intanto con la scelta di Proietti si delinea la line-up delle prossime Regionali 2024: oltre alla presidente uscente Donatella Tesei, al momento riconfermata dalla coalizione del centrodestra anche se non tramonta l’ipotesi di un ticket Agabiti-Romizi, ci sono Stefano Bandecchi per Alternativa Popolare, Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare, Moreno Pasquinelli per il Fronte del Dissenso, Francesco Miroballo per Umbria Autonoma, Roberto Fiore per Forza Nuova. Non è chiaro quando si voterà visto che al momento le tre regioni al voto in autunno voteranno in tre date diverse: in Emilia Romagna si vota il 17 e 18 novembre, in Liguria per il 27 e 28 ottobre e in Umbria si ipotizza per il 3 e 4 dicembre. Il governo dovrebbe scegliere l’election day per il 17-18 novembre. (articolo in aggiornamento)
(Foto in evidenza dalla pagina Facebook di Guido Castelli; foto di gruppo dall’hotel Los Angeles di Pasquale Punzi)
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