(Flavia Pagliochini) Soggiornare in un appartamento ad Assisi costerà quanto soggiornare in un hotel a 5 stelle, 5 euro a turista per i primi tre giorni – dal quarto le tariffe si ‘cancellano’. È il “segnale politicamente forte” deciso nell’ambito del riordino (con annesso ritocchino all’insù) delle tariffe della tassa di soggiorno, come spiega l’assessore Fabrizio Leggio, che la giunta ha deciso di dare preso atto che cercare casa in affitto nel centro storico di Assisi è diventato impossibile e che le case in precedenza private trasformate in appartamenti per affitti brevi sono oramai ovunque tra le mura dell’acropoli e non solo.
Assisi è uno dei tanti centri storici – come Firenze e Venezia, per fare due esempi più noti – in cui il turismo ‘uccide’ la residenzialità con effetti a catena anche su commercio e vivibilità. E così, in attesa di una regolamentazione regionale – il problema è sentito infatti anche a Perugia, dove gli studenti universitari hanno protestato qualche mese fa perché non riescono più a trovare appartamenti in affitto visto il proliferare di tanti appartamenti per le vacanze – il consiglio comunale di Assisi ha deciso di equiparare la tassa di soggiorno negli appartamenti a uso turistico a quella di un hotel a cinque stelle. La modifica è stata decisa di concerto con l’osservatorio comunale sulla tassa di soggiorno, dove siedono tutti i rappresentanti delle varie attività ricettive e nel quadro di una generale sistemazione delle imposte, visto che con la regolamentazione precedente c’erano delle distorsioni per cui strutture diversissime per qualità e costi pagavano la stessa tassa, spesso al ribasso per quelle più blasonate. Ora i clienti degli hotel a 1-2-3 stelle pagheranno 2 euro, di quelli a 4 stelle 3 euro, delle residenze d’epoca 3 euro, mentre come detto i turisti di 5 stelle e appartamenti turistici pagheranno 5 euro. Per quanto riguarda bed & breakfast, camere, strutture ricettive religiose, case per ferie, altre strutture extralberghiere, campeggi e ostelli la tassa è di 2 euro, la stessa degli agriturismi a 1-2-3 girasoli (per quattro e cinque girasoli, la tariffa è di 3 e 4 euro). I prezzi si intendono per giorno e fino al terzo giorno, dal quarto la tassa si cancella.
Come spiega l’assessore Fabrizio Leggio al Corriere dell’Umbria, “abbiamo voluto dare un segnale politico forte, concordato con l’osservatorio sulla tassa di soggiorno, perché i troppi appartamenti con affitti brevi non solo tolgono spazio alla residenzialità cittadina, ma impediscono anche l’azione di ripopolamento del centro storico. Gli studenti del corso di laurea riportato nel centro storico ci segnalano che trovare casa è impossibile, anche a Santa Maria degli Angeli. Dai nostri dati risulta che nel 2021 il settore degli appartamenti in affitto ha avuto circa 40.000 presenze e al Comune arrivano ogni giorno richieste per trasformare le case in appartamenti in affitto, che spesso praticano prezzi con cui tutte le altre strutture ricettive non possono competere. Servono norme certe, a livello regionale e non solo, per regolamentare il settore degli affitti brevi, ad esempio prevedendo un soggiorno minimo di una settimana”.
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