Il turismo ad Assisi è ben lontano dai fasti pre Covid, visto che manca tutto il segmento dei pellegrini stranieri. La ‘certificazione’ è arrivata un paio di settimane fa da Simone Fittuccia, il presidente della Federalberghi dell’Umbria, secondo cui gli hotel hanno già iniziato a soffrire dalla metà di giugno, con l’eccezione di Spoleto, mentre country house e agriturismi della regione fanno registrare un elevato interesse. “Ad Assisi – ha detto Fittuccia ad Umbria24.it – il tasso di occupazione è scivolato del 35 per cento nel secondo trimestre del 2022 su quello del 2019». Se in generale “la stagione turistica in Umbria è partita tardi, ma bene, facendo registrare dal 14 aprile ottimi numeri e quindi flussi di presenze importanti per tutte le festività del calendario fino al ponte della Repubblica”, da un lato i territori dell’Umbria con maggiore appeal turistico sono quelli in cui le attività outdoor sono forti, ossia Valnerina e Trasimeno, ma sono in affanno “borghi e città storiche, con l’eccezione di Spoleto che per via del Festival e di Don Matteo sta facendo bene anche nel settore alberghiero, mentre Assisi è molto lontana dai livelli pre Covid”. Un’analisi ripetuta a grandi linee lunedì mattina dalle colonne del Corriere dell’Umbria, come ripreso da Umbria Social.
E il consigliere regionale Stefano Pastorelli, insieme ai consiglieri comunali Lega di Assisi Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli, va all’attacco: “Il turismo cresce in tutta l’Umbria tranne che Assisi. Evidenti le responsabilità di un’amministrazione comunale immobile e inadeguata, guidata da un sindaco che ormai ha completamente abbandonato la sua città per dedicarsi esclusivamente alla carriera politica”. Per i tre esponenti della Lega, “I dati che riguardano i flussi turistici e le prenotazioni degli alberghi, come confermato dal presidente di Federalberghi Simone Fittuccia, descrivono una regione Umbria che in fatto di presenze sta superando anche i livelli precovid. In molte città come Spoleto, Terni e Perugia si registrano arrivi record in aumento anche del 30% rispetto al 2019. Numeri facilitati dalla nuova gestione dell’Aeroporto San Francesco, dall’incremento delle rotte e dal potenziamento dei servizi ad esso collegati, oltre che da una nuova visione strategica di promozione del territorio e dell’immagine della nostra regione a livello internazionale, operata dalla giunta Tesei in totale antitesi rispetto alle politiche fallimentari messe in campo dalle precedenti amministrazioni regionali a guida Partito Democratico”.
“In questo quadro di crescita di presenze sul territorio e di prenotazioni negli alberghi, con riflessi positivi anche per tutto ciò che concerne commercio e attività ricettive, l’unica nota stonata è rappresentata dal turismo ad Assisi che, secondo le stime di Federalberghi, fa registrare un meno 40% rispetto al 2019, dimostrando di fare molta fatica ad uscire dalla fase critica rispetto alle altre realtà locali. Un dato allarmante se si considera che la nostra città, con le sue peculiarità artistiche, religiose e cultuali uniche al mondo, è sempre stata il traino della Regione Umbria e punto di riferimento del centro Italia per il turismo. I dati sottolineano l’inadeguatezza dell’Amministrazione comunale nel saper intercettare le rinnovate esigenze dei visitatori e di saper costruire un prodotto turistico convincente e all’altezza delle meraviglie di cui Assisi può vantarsi. Evidenti le responsabilità del sindaco Stefania Proietti, distante dalle tematiche fondamentali, impegnata solo ed esclusivamente a coltivare le sue ambizioni politiche personali. Il sindaco più assente della storia politica di questa città, con il suo atteggiamento lassista e la sua incapacità di sviluppare idee e progetti convincenti di rilancio, sta creando un grave danno a tutto il tessuto economico e imprenditoriale locale”.
© Riproduzione riservata