“Il 28 Maggio ci sarà finalmente il Consiglio Comunale che avevamo richiesto come Uniti per Assisi alla fine di Aprile. Lo faremo in streaming ed il Presidente del Consiglio ci ha assicurato che potremo, nelle Comunicazioni iniziali, esprimere le nostre idee e proposte per affrontare questo momento complicato della storia del nostro Paese e di Assisi in particolare”. Lo scrivono in una nota i consiglieri di minoranza Antonio Lunghi e Ivano Bocchini.
“In questi giorni – aggiunge la nota di Uniti per Assisi – l’Amministrazione ha approvato un provvedimento in cui viene data la possibilità alle attività commerciali e di ristorazione di occupare ulteriore suolo pubblico per consentire l’installazione di tavoli e sedie rispettando le misure anti Covid. Proposta che già avevamo avanzato per primi ma plaudiamo al fatto che è stata accolta. Ma questo non basta perché la situazione è sinceramente drammatica. La prima considerazione è che questa situazione di difficoltà non coinvolge in egual misura tutta la cittadinanza. Ci sono settori economici e sociali che hanno visto ridursi di poco il loro reddito, anzi per alcuni è stato l’inverso, invece ci sono settori economi e sociali che vedono ora e soprattutto nei prossimi mesi cambiare sostanzialmente la loro esistenza”.
“La crisi non è uguale per tutti e generalizzare, come spesso accade, è sbagliato. Questo se è vero a livello di una Nazione lo è maggiormente se ci focalizziamo sui territori, sulle cento città della nostra Italia. Assisi esce devastata da questa crisi che durerà sicuramente per tutto il 2020 ed ha bisogno di una strategia di lungo respiro per ripartire. L’amministrazione Comunale sta dentro questa crisi; da Comune solido e forte da un punto di vista finanziario potremmo divenire un Comune in crisi. Le situazioni cambiano in maniera repentina e lo abbiamo costatato in maniera drammatica in questi mesi di emergenza COVID. Occorre essere rapidi nelle azioni da intraprendere e non perdere tempo”, l’auspicio di Uniti per Assisi.
“La prima cosa è monitorare da subito quello che succede soprattutto dal 3 Giugno in poi quando speriamo possa essere rimosso il divieto di circolazione tra Regioni. Inventiamoci degli indicatori sensibili e verifichiamo chi arriva, per esempio monitorando puntualmente gli arrivi nei parcheggi stellari della città e negli altri posti dove è possibile, nel rispetto delle leggi di tutela, avere a disposizione questi dati. Questa cultura della conoscenza della realtà, non può essere trasmessa solo con i bollettini dei contagi e dei morti a cui tristemente siamo stati abituati in questi mesi”.
“Occorre da subito predisporre un protocollo di misure di sicurezza che coinvolga tutti gli spazi pubblici, insieme a quelli religiosi, e comunicare che chi viene in Assisi viene in un posto bello e sicuro da un punto di vista sanitario. Questi Protocolli potrebbero anche costituire la base per degli accordi di collaborazione con tutti quei territori che in questi anni hanno visto in Assisi una meta da visitare. Occorre inoltre porre attenzione su alcune tematiche che valorizzano il territorio e siano compatibili con l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in particolare: il turismo dei cammini, il turismo in bicicletta, il settore del trekking e la valorizzazione del nostro sacro monte Subasio”.
“Questo Assisi non può farlo da sola ma occorre coinvolgere da subito il livello Regionale coinvolgendo il Presidente Tesei e tutta la Giunta Regionale. La crisi di Assisi è la crisi dell’intera Regione e se Assisi riparte in sicurezza riparte l’intero comparto dell’accoglienza dell’Umbria. C’è poi il tema dei trasporti: primo quello dei collegamenti ferroviari. Abbiamo urgente bisogno di collegamenti veloci con Roma e con Milano. Non ci interessa di che “Freccia” siano; ci interessa il numero e la velocità di comunicazione”.
Ed ancora il tema dell’aeroporto; abbiamo seguito la discussione che ha coinvolto l’Amministrazione del Comune di Perugia sul tema della scuola di volo. Senza entrare nel merito della questione ritengo che Assisi ed anche Bastia Umbra debbano dire la propria in questa vicenda. L’aeroporto sta in gran parte nel territorio del Comune di Assisi e se l’edificazione ha coinvolto solo il territorio del Comune di Perugia non è detto che non ci si debba confrontare sulla scelta di realizzare questa importante opera. Il problema è anche infrastrutturale perché non possiamo continuare ad avere un sistema di comunicazione con l’aeroporto attraverso una strada di campagna, la SP247, senza un collegamento efficace con la SS75 dir…..
Quando si afferma che la ripresa possa partire dall’ammodernamento infrastrutturale del Paese significa affrontare questi argomenti. Poi c’è l’Evento di fine anno: Papa Francesco verrà di nuovo ad Assisi con tutto quello che significa questa venuta. La ripartenza – secondo Uniti per Assisi – parte da un cambiamento di stile Di vita ci sentiamo ripetere ogni giorno. Ma che cambiamento vogliamo fare se diamo da una parte più spazi per i i tavoli e permettere alle auto di percorrere ancora la Piazza del Comune o transitare nella piazza inferiore di S. Francesco? Il populismo e la demagogia non pagano. Occorre ascoltare, confrontarsi ma poi sostenere le ragioni di una visione più ampia”.
“L’impressione che si ha – sempre Uniti per Assisi – è che il Sindaco e la Giunta, al di là dell’impegno personale di tempo e di energie profuso al massimo, stiano temporeggiando aspettando il succedersi degli eventi nella convinzione che il tempo riesca a risolvere i problemi. Occorre più determinazione e si costituisca da subito un gruppo ristretto di persone che elaborino una strategia che poi occorre condividere in Consiglio Comunale per che questo è il luogo privilegiato di confronto, non dimentichiamo mai. Assisi lo merita, concludono Lunghi e Bocchini.
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