“Assisi Domani e il sindaco Proietti dovrebbero occuparsi di amministrare meglio la città e pensare meno a comparire sulla stampa con notizie infondate e comunicati infarciti di inesattezze circa la campagna vaccinale in Umbria”. Lo scrive in una nota il capogruppo della Lega Umbria in consiglio regionale, Stefano Pastorelli, dopo che Assisi Domani sui vaccini in Umbria, aveva proposto il Lyrick per ospitare la campagna vaccinale.
“La ‘macchina’ vaccinale umbra, come più volte dichiarato dall’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, è già predisposta per procedere fin da subito ad un aumento considerevole delle dosi giornaliere da inoculare. Peccato però – prosegue Pastorelli – ma questo un sindaco dovrebbe saperlo, che il numero di dosi di vaccino inviate dal Governo siano inferiori rispetto a quelle che potremmo utilizzare. La nostra regione infatti risulta essere sempre ai primi posti della classifica nazionale per percentuali di dosi utilizzate rispetto a quelle ricevute. È ovvio per tutti, spero lo sia anche per il sindaco Proietti, che non possiamo inoculare più dosi rispetto a quelle che ci vengono inviate”.
“Invece di pensare a ‘mettere a disposizione un’idonea struttura’, tra l’altro inadeguata come il Teatro Lyrick, il sindaco Proietti e il gruppo che la sostiene – conclude Pastorelli a proposito dei vaccini in Umbria – dovrebbero guardare ai dati reali sulle vaccinazioni senza pregiudizi politici di sorta. Scoprirebbero che la regione Umbria risulta essere ai primi posti delle classifiche nazionali per la vaccinazione di 90enni, 80enni, ospiti delle RSA e sta procedendo spedita nella somministrazione delle dosi a fragili, caregiver e 70enni. Il dato regionale umbro risulta migliore rispetto a quello del Lazio, ad esempio, dove aprono le prenotazioni ai 40enni, ma ancora non hanno finito di vaccinare i 90enni o come la Toscana, ultima nelle vaccinazioni dei 50enni e più indietro dell’Umbria nel vaccinare i 70enni. Il sindaco Proietti inizi a lavorare seriamente per il rilancio di Assisi e la smetta di strumentalizzare argomenti così delicati per la popolazione”.
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