È mancato questa mattina don Cesare Provenzi, tornato alla casa del Padre nella mattinata di venerdì 27 settembre. Tanti i messaggi di cordoglio su Facebook e nelle chat di whatsapp, di parrocchiani, amici, altri sacerdoti e di tante persone che lo hanno incontrato e conosciuto. A piangerlo Assisi (dove era molto amato per la sua vicinanza ai giovani, alle iniziative cittadine e in particolare al Calendimaggio) ma non solo: parroco di San Rufino dal 2004 e Priore del Capitolo di San Rufino, una delle anime della città e della Diocesi. Iconica la sua foto in pandemia, quando espose il Santissimo a San Rufino per invocare la protezione di Dio su Assisi. Sarà possibile dare l’ultimo saluto a don Cesare già dal primo pomeriggio di venerdì 27 settembre nella Cappella del Santissimo Sacramento all’interno della cattedrale di San Rufino fino a lunedì mattina 30 settembre quando alle ore 10 il vescovo monsignor Domenico Sorrentino celebrerà le esequie funebri. Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 settembre alle ore 21 recita del santo rosario in Cattedrale in suffragio del caro don Cesare. Il vescovo Sorrentino, unitamente al Consiglio episcopale, quello presbiterale, i diaconi, i religiosi, i parrocchiani e i collaboratori di Curia si stringono al dolore dei familiari.
Don Cesare Provenzi era nato a Martinengo, in provincia di Bergamo il 25 luglio del 1962. È stato ordinato sacerdote il 23 settembre del 1995. Nel 2004 è stato parroco della parrocchia Madonna delle Grazie e Santa Tecla in Palazzo, nel ‘98 segretario personale del vescovo monsignor Sergio Goretti e cerimoniere. È stato vicario foraneo del vicariato di Bastia Umbra dal 2002 al 2004, parroco della parrocchia di Torchiagina e San Gregorio e dall’ottobre del 2004 era parroco della Parrocchia di San Rufino.
In cattedrale aveva preso anche in mano la vita del Museo diocesano e Cripta di San Rufino ridandogli grande slancio e valorizzazione. Sempre nel 2004 e fino ad oggi è stato vicario foraneo del vicariato di Assisi. Era Canonico della cattedrale di San Rufino e presidente della Fondazione San Rufino e Rinaldo dal 2003 al 2009. Dal 2018 è stato nominato dal vescovo Sorrentino vicario episcopale per l’Economia.
Dal 2021, con l’unità pastorale era parroco di San Rufino, Vitale, Santa Maria di Lignano, Porziano e Costa di Trex. Era presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi-Caritas e della Fondazione Assisi-Santuario della Spogliazione dal 2021 che si occupa della gestione del Santuario della Spogliazione.
Come ricordava un volantino per i suoi venticinque anni di sacerdozio, “don Cesare Provenzi ha ‘incarnato’ nella diocesi di Assisi e nella cattedrale di san Rufino il suo stile di prete dalle ‘mani sempre aperte e accoglienti’, dalla potenza interiore dello Spirito e dallo sguardo sapiente della Carità che tutto spera e tutto crede, trasformando la ‘casa di preghiera’ anche di vissuti quotidiani, di gioie e dolori condivisi, di comunione e attenzione pastorale per tutti senza distinzioni, una sola lecita preferenza: i poveri e i giovani”.
“In questi anni a servizio della Diocesi per la sua ‘creatività pastorale’ e il ‘culto del Bello’ che lo contraddistinguono, don Cesare Provenzi ha rivestito ruoli rilevanti oltre che di parroco, priore, insegnante e vicario, nella Caritas, nell’amministrazione e nel Museo diocesano, animato sempre da una tenace fiducia nella Provvidenza, instancabile nella ricerca di beni e bellezze perdute e di ‘percorsi nuovi’ di evangelizzazione. Ha spezzato la Parola e il Pane eucaristico sull’altare come nei luoghi della vita dove ogni giorno si snodano ‘i suoi passi … in ascolto’. ‘Imprenditore di Dio’ nella costruzione del Bene Comune e di ciascuno; ‘prete della strada’ prossimo a tutti; ‘prete del sagrato’ che unisce la Cattedrale alla città di Assisi, mediatore efficace tra preghiera e vita”.
Tra i messaggi di cordoglio, quello della Nobilissima Parte de Sopra (“Ora che anche tu sei andato a vivere su una stella, siamo inconsolabili e per noi qui è un po’ più buio, ma siamo certi che anche da lí potrai guidarci e continuare a illuminare il nostro cammino”, il cordoglio del consiglio) e del sindaco di Assisi Stefania Proietti, anche a nome dell’amministrazione comunale: “La perdita del nostro don Cesare è un dolore indicibile per tutta la comunità – afferma il sindaco a nome personale e della città -, era un sacerdote che amava stare tra la gente, un punto di riferimento per tutti, aveva un legame profondo con la città e gli assisani. Intensa e commovente ci appare oggi la sua dedizione ai giovani e la sua attività a favore del Calendimaggio”. “Da oggi ci sentiamo tutti smarriti e più soli – continua il sindaco – perché don Cesare rappresentava un sostegno, una presenza sempre disponibile e pronta a collaborare per iniziative ed eventi per amore della sua città, per il bene di Assisi e soprattutto di tutti gli assisani. Lo ricordiamo nelle sue instancabili attività per i poveri, per la vita della diocesi e delle parrocchie e per la sua infinita attenzione anche alle parrocchie delle frazioni e della montagna dove ha portato vicinanza e unità. Non lo dimenticheremo mai, nelle celebrazioni più solenni e nel benedire i nostri uffici e la nostra sala del consiglio. Era il nostro parroco!”.
Cordoglio anche dal consigliere Stefano Pastorelli: “Con profondo dolore, apprendo della scomparsa di don Cesare Roberto Provenzi, priore della Cattedrale di San Rufino di Assisi. La sua dipartita lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità, che ha avuto il privilegio di conoscere e apprezzare il suo instancabile impegno pastorale e la sua dedizione verso i più bisognosi. Don Cesare è stato un faro di speranza e di fede per tutti noi. La sua capacità di unire la comunità, di ascoltare e di offrire conforto nei momenti di difficoltà, rimarrà per sempre nei nostri cuori. La sua opera non si limitava solo alla guida spirituale, ma si estendeva anche alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale e alla promozione di iniziative sociali e caritative. In questo momento di grande tristezza, desidero esprimere le mie più sentite condoglianze ai familiari, agli amici e a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. La sua eredità spirituale e umana continuerà a vivere attraverso le opere e i cuori di chi ha avuto il privilegio di camminare al suo fianco. Che il Signore accolga don Cesare nella Sua pace eterna e che la nostra comunità possa trovare conforto nella fede e nell’amore che lui ci ha insegnato. Con affetto e gratitudine”
FOTO © Mauro Berti-Gruppo Editoriale Assisi News – BNCOM
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