La giornata assisana di Angela Merkel si conclude con la donazione di un frammento del muro di Berlino. Il frammento, decorato dai graffiti dell’artista tedesco S.H.E.K. all’inizio degli anni ‘60, è già esposto nella piazza della Basilica superiore di San Francesco. “È lì – ha detto il direttore della Sala stampa del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti – a testimonianza di un passato di guerra, divisioni, incomprensioni. Un monito perché quel passato non si ripeta”.
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QUesto pezzo del muro di Berlino – aggiunge Fortunato – è il dono di Angela Merkel alla nostra comunità, e rappresenta un grande rimprovero alla coscienza occidentale. Costruito nel 1961, cadde quasi 30 anni dopo, nel 1989. Ricordiamo ancora la grande festa dei giovani che salirono su quel muro, di cui alcuni frammenti ufficiali, donati dal governo federale, sono ora qui esposti . Non poteva non arrivare proprio qui, perché ci ricorda l’apostolato francescano, l’uomo Francesco che si è fatto ponte e non muro. Ed è gioioso, perché è decorato di stelle che brillano in cielo”.
“Un brano murario dipinto. Esso rappresenta la memoria di una ferita nella storia della nostra Europa, della nostra gente, e un segno di speranza per l’umanità”, ha detto il Custode, padre Mauro Gambetti. “Grazie Cancelliera Merkel per aver accettato di donarlo a questo luogo, che custodisce le spoglie mortali di Frate Francesco e prolunga nel tempo la sua profezia di fraternità e di pace. Lo collocheremo nel giardino della memoria, in prossimità di una croce armena e di un barcone usato per l’ultima volta sei anni or sono per una delle traversate della speranza dalla Libia a Lampedusa, segni eloquenti di altri drammi della storia dell’umanità. Li custodiremo come segni capaci di illuminare il futuro”.
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“Infatti – ha aggiunto Gambetti – i nostri padri ci hanno raccontato di aver visto un uomo, crocifisso, morto e sepolto, presentarsi dopo tre giorni vivo, nel suo vero corpo; portava ancora i segni della passione, nelle mani, nei piedi e nel costato. Quest’uomo era Gesù di Nazareth, cui Francesco, totalmente rapito dal desiderio di Lui, fu assimilato anche nella carne, insignito delle sacre stimmate. Noi crediamo fermamente che dalle ferite risanate del Risorto sgorga copiosa una luce e una potenza di vita capaci di trasformare ogni dramma dell’umanità in una sorgente di amore e di pace, dalla quale tutti possiamo attingere sapienza e forza. Grazie Cancelliera Angela. Grazie Germania, per la luminosa testimonianza offerta nel superare di slancio il muro di Berlino. Tra poco, benedicendone il pezzo che ci avete donato, chiederemo a Dio di far risplendere anche attraverso l’antico muro frantumato la profezia della pacifica convivenza tra i popoli”.
Foto: Sala Stampa Sacro Convento/Alcune foto sonno di Matteo Mattielli per gentile concessione
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