Anche la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è presente nella coalizione di istituzioni cattoliche che annuncia il proprio disinvestimento dai combustibili fossili. Una decisione che il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha fortemente voluto dando concretezza alla vocazione francescana in materia di custodia del Creato. “In occasione della festa di San Francesco d’Assisi, grande testimone dell’amore cristiano per il Creato e della cura della Terra come nostra casa comune – spiega monsignor Sorrentino – la Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino dichiara ufficialmente di intraprendere un percorso di disinvestimento dai combustibili fossili e di indirizzare gli investimenti della Diocesi verso fonti di energia rinnovabile e pulita. La decisione della Diocesi intende essere un impegno concreto di risposta all’appello per una conversione ecologica lanciato da Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’. Nel’ottica della promozione di una ecologia integrale in cui ‘tutto è interconnesso’, la ‘Chiesa che ascolta il grido della terra ed il grido dei poveri’ non può restare indifferente alle conseguenze catastrofiche del cambiamento climatico di cui stanno ingiustamente soffrendo specialmente le comunità povere e vulnerabili. Sull’esempio di San Francesco – aggiunge ancora – vogliamo adoperarci per il superamento di un sistema economico ed energetico che tanto danneggia la nostra casa comune. Pertanto la Diocesi è lieta di essere a fianco del Movimento cattolico mondiale per il Clima e della FOCSIV nella campagna sul disinvestimento dai combustibili fossili, perché la cura del creato richiede unità, impegno, condivisione e preghiera”.
Con 40 organizzazioni, si tratta del più ampio annuncio congiunto di disinvestimento dei combustiili fossili da parte di organizzazioni di ispirazione religiosa. Le istituzioni provengono dai 5 continenti e rappresentano realtà diverse: dagli istituti religiosi alle istituzioni finanziare, fino alle alte gerarchie della Chiesa. La decisione di rimuovere il proprio sostegno finanziario ai combustibili fossili è basata sia sul valore condiviso della cura della casa comune che sulla prospettiva finanziaria di preparare le basi per un’economia a impatto zero di carbonio. Oltre all’importante annuncio significativo dalla città di San Francesco, diverse realtà cattoliche in tutto il mondo hanno deciso di abbandonare l’investimento in combustibili fossili. In Sudafrica, l’Arcidiocesi cattolica di Città del Capo ha investito in fondi sociali ed etici. La Conferenza Episcopale del Belgio, braccio operativo della Chiesa Cattolica in Belgio, è la prima conferenza episcopale al mondo che si unisce all’annuncio di disinvestimento. Ai vescovi in Belgio si aggiunge il vicariato di Brabant en Mechelen. Queste realtà spirituali sono accompagnate da realtà operanti nel settore finanziario, come la Banca per la Chiesa e la Caritas della Germania, una delle prime banche cattoliche al mondo a disinvestire dai combustibili fossili. L’ente finanziario, che ha un bilancio di 4,5 miliardi di euro, disinveste da carbone, sabbie e scisti bituminosi in quanto considerato moralmente imperativo e fiscalmente responsabile. La banca è seguita nel disinvestimento da Oikocredit Belgium, un’istituzione finanziaria ecumenica e uno dei maggiori enti di finanziamento privato in termini di microfinanza. Ad Oikocredit si uniscono altre 12 istituzioni belghe. Fino ad oggi, circa 5 trilioni di dollari sono stati tolti dai combustibili fossili. Questo importante annuncio di disinvestimento avviene nell’ambito del “Tempo del Creato”, il mese di celebrazioni dedicato alla preghiera e all’azione per il Creato, condivisa da una vasta comunità ecumenica che si conclude il 4 ottobre, festa di san Francesco.
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