(Flavia Pagliochini) “Quest’anno la Famiglia francescana celebra l’ottavo centenario del Presepe di Greccio e dell’approvazione della Regola di San Francesco (1223); ricorrenze certamente di alto valore simbolico e celebrativo, ma soprattutto occasione per riscoprire l’eredità spirituale e culturale che San Francesco d’Assisi ha lasciato all’Italia e al mondo. Facendo tesoro della sua esperienza di fede, desideriamo che il suo messaggio universale di fraternità e di pace continui a risplendere nella Chiesa e nel mondo, per contribuire alla crescita della civiltà dell’amore anche nel nostro tempo”. Sono le parole conclusive del messaggio di fra Carlos Trovarelli, ministro generale dei minori conventuali, in occasione della Festa di San Francesco 2023. È stato proprio Trovarelli ad annunciare la presenza, alle celebrazioni di San Francesco 2024, dei pellegrini della Sicilia, Regione che offrirà l’olio che arde sulla lampada nella tomba del Santo Patrono d’Italia.
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Nel ringraziare la Valle d’Aosta per la sua massiccia presenza alla Festa di San Francesco 2023, Trovarelli ha sottolineato come “celebrando la solennità di san Francesco d’Assisi ci rendiamo conto non solo della sua santità, che è un dono per tutta la Chiesa, ma anche del suo essere fratello e guida per quanti cercano con sincerità di costruire un mondo nuovo, più giusto, più fraterno, più rispettoso della dignità e della libertà di ogni essere umano. Non vogliamo dimenticare,infatti, le disparità e le ingiuste disuguaglianze che alimentano ancora oggi fazioni, divisioni e perfino guerre, che costringono migliaia di uomini e donne a decidere di lasciare la propria terra a rischio della vita. Vogliamo che da Assisi, città della Pace, si innalzi ancora una volta il grido della pace, della fraternità e dell’amicizia sociale, come insegna Papa Francesco, a favore di tutte le periferie esistenziali e urbane della nostra Nazione”.
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A rappresentare il governo italiano, il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha voluto ricordare – come già il Custode nel suo saluto iniziale – le vittime della tragedia di Mestre: “Questa celebrazione si svolge a poche ore dalla tragedia di Mestre. A nome della Presidente del Consiglio e dell’intero Governo, confermo il profondo cordoglio per le tante vite stroncate, la partecipazione al dolore dei familiari, la vicinanza ai feriti e alla comunità veneta, e l’impegno perché le cause dell’incidente vengano accertate. La nostra preghiera oggi è andata anche in questa direzione”, le sue parole iniziali. Il sottosegretario si è poi concentrato sull’attualità della figura di San Francesco: “perché il titolo di Patrono d’Italia è stato conferito a un Santo – come Francesco – che non ha avuto ruoli politici, e che anzi è agli antipodi dell’esercizio di qualsiasi potere? Azzardo una risposta ricorrendo a un altro Grande della nostra Nazione, Dante Alighieri. Il quale, per designare la figura di San Francesco, adopera il termine Oriente, e indica che la luce viene da lì. In un’epoca – la nostra – che contrappone Oriente e Occidente per motivi economici e di potere, Francesco è figlio autentico di quella cultura europea che ha generato, grazie anche ad altre grandi esperienze monastiche, la civiltà occidentale in tutti i suoi aspetti, inclusi quelli economici e scientifici; e per questo ci invita a considerare Oriente e Occidente non come avversari, ma come compagni di strada”.
“Venti anni fa – ancora Mantovano nel suo discorso per la Festa di San Francesco 2023 – quando l’Europa affrontava la sfida di darsi un’unica Costituzione, S. Giovanni Paolo II raccomandava l’inserimento al suo interno delle radici cristiane non quale fatto estetico, ma quale riconoscimento del proprio elemento fondante. Quella sfida fallì perché l’Europa rifiutò di riconoscere il solo proprio elemento unificante, da Lisbona a Bucarest, oserei dire da Lisbona a S. Pietroburgo. E se oggi, a distanza di 80 anni dal Secondo conflitto mondiale, la guerra è tornata in modo così tragico terra europea è – insieme con altre concause – anche per aver rifiutato la forma e la sostanza di quell’elemento unificante. Nel 2024 l’Italia ha scelto una delle aree più orientale d’Italia, in Puglia, per ospitare i grandi del mondo uniti nel G7, proprio a sottolineare l’apertura dell’Occidente all’Oriente, nel solco dell’insegnamento di San Francesco”.
“Nel 2026 – ancora Mantovano – cadrà l’ottavo centenario della morte di S. Francesco. Il Comitato istituito dal Governo, e presieduto da Davide Rondoni, è già al lavoro perché questa occasione lasci segni duraturi e apra nuove strade per avvicinarsi, in Italia e nel mondo, verso il nostro Patrono. I centenari sono tanti: in questo 2023 cade il primo centenario della pubblicazione del capolavoro di T.S. Eliot, La Terra desolata. Scrive Eliot che se seghi il ramo non sperare di godere ancora dei suoi frutti. La nostra terra è desolata, non dà frutti, è arida, proprio perché sono state estirpate le radici. Per questo la figura di S. Francesco è centrale oggi, come lo è stata otto secoli fa: se perdiamo di vista San Francesco non cancelliamo solo un esempio di vita e di fede; cancelliamo il motivo dell’originalità italiana, la nostra fisionomia e il nostro contributo nel mondo. Lo ricordava Pio XII nel 1939, quando elevava la preghiera per l’Italia, ricordando i Copatroni della nostra Nazione: ”Sono due fulgidissime glorie d’Italia, Caterina e Francesco; in essi, ancor più che nelle virtù cavalleresche, nelle arti, nelle lettere e nelle scienze, trionfa il nome italiano. Seppero stringere in un amore i fratelli e Dio, e non mai disgiungere il servire a Dio dal servire i fratelli”. Nel Cantico delle creature il “cum” lega Creature e Creatore: Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature. E’ un “cum” che va contro ogni dualismo, contro ogni idea secondo la quale per amare Dio occorra disprezzare qualcosa nel mondo, specie ciò che è debole e piccolo, contro l’adorazione di strani Dei che, nell’antichità come oggi, fanno disprezzare il debole e il malato. In vista del prossimo centenario, San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano – ha concluso Mantovano – d’intesa col comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti”.
Il presidente della regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, ha ricordato, nel suo discorso per la Festa di San Francesco 2023, “Le specificità della nostra comunità, Regione autonoma e plurilingue, non sono mai state occasioni di chiusura, ma opportunità di dialogo e condivisione. La nostra è sempre stata una terra di passaggio, attraverso i valichi alpini del Grande e del Piccolo San Bernardo e lungo la via Francigena tra Roma e Canterbury, che negli ultimi anni sta vivendo una nuova riscoperta da parte di pellegrini e semplici turisti. Questa caratteristica ha permeato la nostra cultura: fiera della propria identità, ma consapevole della necessità di un’apertura permanente”. Oltre a sottolineare “la presenza particolarmente numerosa e significativa, con la partecipazione dei rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionali, di tutti i sindaci dei 75 Comuni valdostani, del Vescovo di Aosta e di centinaia di pellegrini” in occasione della Festa di San Francesco 2023 che apre “il percorso del cosiddetto Centenario Francescano che celebra gli 800 anni della Pasqua di San Francesco“, Testolin ha ricordato lo stretto legame tra la Valle d’Aosta e i francescani: “Le tracce di questa presenza in Valle d’Aosta sono molte, soprattutto in ambito artistico, ma crediamo che il seme che i francescani hanno piantato nella nostra terra sia germogliato e oggi, nell’animo della nostra gente, ne siano ancora visibili frutti preziosi”.
“Dalla vostra terra meravigliosa, dalla vostra storia piena di fede, continuate a dare questa testimonianza di fede: quanto ci avete dato in questi giorni lo avete dato con tanta finezza e gentilezza e ci rimarrà nel cuore. Speriamo anche voi da questo incontro con Francesco e le sue pietre riportiate un nuovo impulso di rinnovamento”, le parole del vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. Il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha infine concluso di discorsi per la Festa di San Francesco 2023: “Benvenuti e grazie per essere qui, pellegrini ad Assisi, in festa e in riflessione. Accoglienza, fraternità, pace e custodia della vita: ripartiamo da questi pilastri”.
La Festa di San Francesco 2023 continua anche oggi: alle 14 si terrà la riunione del Comitato Nazionale per le celebrazioni della morte di San Francesco d’Assisi, presieduto dal poeta Davide Rondoni. Alle 16 i vespri pontificali in cappella papale presieduti da Mons. Giuseppe Anfossi, vescovo emerito di Aosta, a cui seguirà la processione alla Piazza superiore della Basilica, la benedizione all’Italia da parte di Mons. Sorrentino e la consueta esecuzione – da parte della Cappella musicale della Basilica di San Francesco – del Cantico delle creature di San Francesco musicato da p. Domenico Stella. E mentre a Santa Maria degli Angeli continuano le carrozzelle, domani ad Assisi centro è la volta della fiera di San Francesco e della tombolata benefica in piazza curata dall’Aucc.
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