“Lavorare meglio, lavorare tutti. Per dare vita a un’economia che salvaguardi la dignità umana, che custodisca la casa comune e che, soprattutto, attribuisca al lavoro un significato sacro”. È questo uno dei passaggi fondamentali della relazione del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti in visita al Serafico di Assisi per inaugurare, sabato 3 febbraio, la scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo” alla presenza del vescovo della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, della presidente dell’Istituto Serafico nonché responsabile della commissione diocesana per i problemi sociali e il lavoro, Francesca Di Maolo, del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi e di altre autorità civili e militari.
Il Cardinale Gualtiero Bassetti in visita al Serafico di Assisi gli ospiti del Serafico, le loro famiglie e gli operatori sociali che li assistono. “Siete una bomba atomica di amore e all’Istituto Serafico di Assisi ce ne è un potenziale infinito . Stando con voi – ha dichiarato il cardinale durante la visita – ho appreso il vero significato del Cantico delle Creature: ciascuno di noi uomo o donna, giovane o anziano, sano o malato è una nota di un unico concerto di lode a Dio delle sue creature. Ma per far un concerto servono tutte le note e Dio ha bisogno di tutti noi affinché l’armonia di questo concerto che si innalza al cielo sia completo e totale. Tutti voi siete una nota meravigliosa di questo concerto a Dio”.
In compagnia della Presidente Di Maolo, il Cardinale Gualtiero Bassetti in visita al Serafico di Assisi ha visitato alcuni spazi dell’Istituto tra cui i laboratori di arteterapia e musicoterapia, inseriti nei percorsi riabilitativi dei ragazzi; la stanza plurisensoriale e gli spazi interni riservati a momenti di svago e gioco; la palestra e le piscine utilizzate per l’idrokinesiterapia e il Parco Sensoriale all’interno del quale viene svolta l’ortoterapia.
“Eminenza – ha esordito Di Maolo – siamo onorati di averla ospite al Serafico. La sua visita qui oggi acquista un valore profondo, una testimonianza di amore nei confronti dei ragazzi di cui ci prendiamo cura. Troviamo sempre riduttivo presentarci solo come un centro sanitario. Il nostro lavoro non è mai solo un atto tecnico di cura ma, prima di ogni cosa, è un atto umano. Oggi lei ha di fronte medici, infermieri, terapisti, educatori, operatori socio sanitari, amministrativi, cuochi, tecnici, addetti alle pulizie, volontari. La loro professione, per usare le Parole di Giovanni Paolo II, li vuole “custodi e servitori della vita” perché la loro attività, significa servire la vita nella sua totalità. Abbiamo la consapevolezza che, nella concretezza della nostra missione quotidiana, la dignità delle persone di cui ci prendiamo cura da mera enunciazione può diventare una parola viva”.
Terminata la visita, è iniziato l’incontro introdotto dalla presidente Di Maolo che ha spiegato i momenti salienti che caratterizzano la sesta edizione della scuola socio-politica ed ha evidenziato le tante urgenze in tema lavoro che hanno travolto la società in questi ultimi anni, in particolare “la disoccupazione giovanile, l’angoscia di chi perde il proprio lavoro, la sofferenza di chi è sfruttato e malpagato”. Il presidente della Cei ha tenuto un’approfondita relazione dal titolo “Il lavoro: vocazione umana e dimensione spirituale” che si è sviluppata in tre punti fondamentali e precisamente: l’uomo collaboratore di Dio nello sviluppo della creazione, una nuova questione sociale e lavorare meglio, lavorare tutti. Con essa il cardinale Bassetti ha ripercorso “il magistero della Chiesa che vede nell’uomo lavoratore un collaboratore di Dio nello sviluppo della creazione” soffermandosi poi sui “profondi cambiamenti che stanno investendo il mondo contemporaneo e sullo sviluppo di una nuova questione sociale” e concludendo con “una proposta sociale e culturale che si prefigga un obiettivo importante: lavorare meglio, lavorare tutti”.
Foto © Mauro Berti
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