“La Pasqua di risurrezione è speranza che rimane salda tra le miserie della nostra esistenza. Ognuno di noi, guardando alle proprie fragilità, di spirito e di corpo, potrebbe essere tentato di scoraggiamento”. È questo uno dei passaggi centrali dell’omelia (qui la versione integrale) pronunciata dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso della veglia pasquale celebrata sabato 8 aprile, nella cattedrale di San Rufino ad Assisi. “Gesù risorto viene a dirci – le parole di Mons. Sorrentino – non ti scoraggiare, io sono con te. Ognuno di noi, osservando il mondo così provato da guerre, da squilibri ecologici, da disuguaglianze che rendono così ingiusta la ripartizione della ricchezza e così disumana la vita di tanti fratelli e sorelle, sarebbe tentato di pessimismo e dire: non se ne uscirà mai. E invece il Risorto viene a dirci: riprovaci. Riprovateci insieme, con la mia parola e la mia forza. Io sono con voi”.
In una chiesa gremita, anche per la presenza dei parenti di alcuni adulti che hanno ricevuto il Battesimo, mons. Sorrentino ha invitato a vivere “la Pasqua come un nuovo sguardo che trae forza dallo sguardo del Risorto. Niente, certo, è automatico: siamo chiamati a fare la nostra parte. Ma sentire Cristo Risorto in mezzo a noi è il segreto per fare cose belle e grandi, che le nostre forze umane non potrebbero realizzare”.
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