Pregare insieme per le vittime della guerra e della pandemia. È stato l’obiettivo dell’incontro di preghiera per la pace nello spirito di Assisi, dal titolo “Nessuno si salva da solo – pace e fraternità”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Erano presenti, da Assisi, padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento, e il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.
L’evento interreligioso, giunta alla sua 34edizione, ha visto la presenza di Papa Francesco, che (riporta Agensir) ha preso parte al momento di preghiera ecumenica con le altre confessioni cristiane nella basilica di Santa Maria in Aracoeli e alla successiva cerimonia con i rappresentanti delle grandi religioni mondiali sulla piazza del Campidoglio, alla presenza del Presidente Mattarella. Accanto a sé, suo “fratello” Bartolomeo, come lo definisce il Santo Padre anche nell’enciclica Fratelli tutti, in cui sottolinea che il patriarca di Costantinopoli è stato “fonte di ispirazione” per la Laudato sì.
“A tutti i credenti, alle donne e agli uomini di buona volontà, diciamo: ‘Facciamoci con creatività artigiani della pace, costruiamo amicizia sociale, facciamo nostra la cultura del dialogo’”. È la parte finale dell’appello per la pace, con cui si è concluso l’incontro internazionale di preghiera per la pace “Nessuno si salva da solo. Pace e fraternità”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “Il dialogo leale, perseverante e coraggioso è l’antidoto alla sfiducia, alle divisioni e alla violenza”, la proposta dei partecipanti, che al termine della cerimonia in piazza del Campidoglio hanno acceso insieme a Papa Francesco il candelabro della pace: “Il dialogo scioglie in radice le ragioni delle guerre, che distruggono il progetto di fratellanza inscritto nella vocazione della famiglia umana. Nessuno può sentirsi chiamato fuori. Siamo tutti corresponsabili. Tutti abbiamo bisogno di perdonare e di essere perdonati. Le ingiustizie del mondo e della storia si sanano non con l’odio e la vendetta, ma con il dialogo e il perdono. Che Dio ispiri questi ideali in tutti noi e questo cammino che facciamo insieme, plasmando i cuori di ognuno e facendoci messaggeri di pace”.
Al termine della cerimonia, dopo il discorso del Papa, un minuto di silenzio in memoria delle vittime della pandemia e di tutte le guerre, l’appello di pace 2020 e l’accensione del candelabro della pace da parte di tutti i leader religiosi presenti.
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