Papa Francesco torna ad Assisi, sarà in visita privata il 3 ottobre 2020 alle 15, sulla Tomba di San Francesco. A dare la notizia, il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino. E il Sacro Convento di Assisi conferma a stretto giro: “Sabato 3 ottobre alle 15 il Santo Padre si recherà al Sacro Convento di Assisi per firmare la nuova Enciclica “Fratelli tutti…””, fa sapere il direttore della Sala Stampa, padre Enzo Fortunato. “Alle ore 15.00 il Papa celebrerà la Santa Messa presso la Tomba di San Francesco e al termine firmerà l’enciclica. La visita si svolgerà in forma privata, senza partecipazione di fedeli. È con grande gioia e nella preghiera che accogliamo e attendiamo la visita privata di papa Francesco. Una tappa che evidenzierà l’importanza e la necessità della fraternità”, conclude padre Fortunato.
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“Papa Francesco, firmando l’enciclica ‘Fratelli tutti…’ sulla Tomba di san Francesco il 3 ottobre prossimo – memoria del suo Transito –, indicherà al mondo la cifra del futuro e consegnerà alla Chiesa e agli uomini di buona volontà la responsabilità di edificarlo insieme”, ha dichiarato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti. “Il Papa – ha aggiunto padre Gambetti – si ispira chiaramente a Francesco di Assisi che, seguendo Gesù, ha riconosciuto nella fraternità, vissuta nel segno del reciproco e amorevole servizio, l’orizzonte di una umanità compiuta e felice”. “Una notizia eccezionale che ci riempie di gioia, un raggio di sole in questo periodo particolarissimo vissuto con grande apprensione. Il fatto che Papa Francesco torni a pregare sulla tomba di San Francesco è motivo di speranza e di gioia. L’accoglieremo come sempre a braccia aperte abbracciando virtualmente insieme tutta la città”, la dichiarazione a caldo del sindaco Stefania Proietti ad AssisiNews.
Nel primo pomeriggio di sabato, il sindaco invia una nota ufficiale. “Accogliamo questo annuncio straordinario con commozione e gioia immensa, ancor più perché Papa Francesco ha scelto la data del Transito del Santo Patrono d’Italia per donare al mondo un nuovo cardine del suo magistero, la sua terza enciclica che si chiamerà Fratelli tutti. Qui, nella città diventata grazie a San Francesco simbolo e messaggio di dialogo, di rispetto, di pace – dice Stefania Proietti – Papa Francesco rilancerà un valore centrale del suo magistero. I fratelli invisibili che scappano da fame guerra e morte, Shimon Peres e Abu Mazen che si stringono la mano come esempio della fraternità che costruisce la pace, la Dichiarazione di Abu Dhabi sulla “fratellanza umana” che “nasce dalla fede in Dio che è Padre di tutti e Padre della pace”. Nel ricordarci incessantemente che siamo una unica famiglia umana, Papa Francesco con questa sua visita ci dà speranza di rinascita anche come Città: la pandemia ci mette alla prova ogni giorno ma ora abbiamo ancor più chiaro l’obiettivo. Conformarci al messaggio che San Francesco e Papa Francesco hanno lanciato da qui, da Assisi, per cambiare il mondo”.
“Ancora una volta, pur in forma strettamente privata, papa Francesco sarà ad Assisi alla tomba di san Francesco il 3 ottobre alle ore 15, per dare un messaggio al mondo che trova nel Santo di Assisi ispirazione e conforto”, la nota iniziale del vescovo. “Celebrerà alla tomba del Santo in forma riservata, negli stessi giorni in cui ad Assisi si fa festa, come sempre, per la solennità del Santo, iniziando con i vespri a Santa Maria degli Angeli, accogliendo autorità e fedeli della regione Marche, per l’omaggio a Francesco Patrono d’Italia. Anche questo gesto di papa Francesco ci dà nuovo coraggio e forza per “ripartire” nel nome della fraternità che tutti ci unisce. Grazie, papa Francesco!”.
Secondo Sorrentino, “È il messaggio della fraternità. Convertendosi pienamente a Cristo, Francesco scoprì il Padre del cielo. Le sue parole, all’atto della spogliazione, furono: “Non più padre Pietro di Bernardone, ma Padre nostro che sei nei cieli”. L’unico Padre del cielo è fonte dell’unica fraternità tra tutti gli esseri umani, anzi, nella spiritualità del Santo, della “fraternità cosmica” che unisce, in qualche modo, tutte le creature: frate sole, sora luna, sora acqua, sora nostra Madre Terra. Mentre il mondo soffre una pandemia che mette tanti popoli in difficoltà, e ci fa sentire fratelli nel dolore, non possiamo non sentire il bisogno di diventare soprattutto fratelli nell’amore. Non ci salveremo se non insieme. A nome di tutta questa Chiesa, che al Poverello diede i natali di luce e di fede, e lo vide contrassegnare di sé tutti gli angoli di questa Città benedetta, ringrazio papa Francesco per questo gesto che ci riempie di commozione e di gratitudine”, conclude il vescovo.
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