A venti anni esatti dalla riapertura della Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, dopo i lavori di ricostruzione e restauro post sisma del ‘97, la comunità francescana del Sacro Convento ricorderà, giovedì 28 novembre, quella giornata con una solenne celebrazione eucaristica. Nel 1999 il Cardinale Angelo Sodano e l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, “riaprirono” le porte della Basilica. Venti anni dopo alle 18.00 il Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino, presiederà la cerimonia nella Basilica Superiore di San Francesco. Presenti tra gli altri la Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.
“Di quel terremoto – scrive la comunità francescana per celebrare il ventennale della riapertura della Basilica di San Francesco dopo il terremoto del ’97 – restano indelebili le immagini del crollo delle volte, riprese da una tv privata: due squarci di un centinaio di metri quadrati ciascuno, uno sopra l’altare Papale e uno vicino all’ingresso della chiesa superiore. Nel crollo vennero travolti e uccisi un giovane postulante, Zdzislaw Borowiec, un frate, padre Angelo Api, e due tecnici della Sovrintendenza ai beni culturali dell’Umbria, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, che partecipavano ad un sopralluogo organizzato per verificare i danni provocati dalla scossa avvenuta nella notte.
Di quell’impensabile “cantiere dell’utopia” – allestito per curare e mettere in sicurezza la Basilica di San Francesco di Assisi, colpita dal terremoto del 26 settembre 1997 – resta da completare l’ultimo tassello, il più difficile e complesso degli interventi: ricostruire la vela di San Matteo di Cimabue, un affresco di 50 metri quadrati, con i suoi autentici frammenti, migliaia di minuscoli pezzi nei quali si è sbriciolata dopo essersi schiantata da un’altezza di una ventina di metri sopra l’altare Papale della Basilica superiore.
Si tratta di un’impresa molto difficile, ma non impossibile, secondo Sergio Fusetti, capo restauratore della Basilica: “Ci sono 80mila frammenti, quasi microscopici, da 0,5 a due centimetri, e c’è l’immagine precisa di quella vela, che venne fotografata proprio qualche giorno prima del sisma del ’97, in una mappatura dei circa 10.000 metri quadrati di affreschi dell’intero complesso monumentale. Ora ci vorrebbe un software ‘ad hoc’, un algoritmo speciale per mettere ogni frammento al posto giusto, in un puzzle avvincente ed emozionante”.
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