La città non dimentica il terremoto del 1997 e le quattro vittime assisane (Bruno Brunacci, Claudio Bugiantella, padre Angelo Api e Zdzisław Borowiec, periti nel crollo di una delle volte nella Basilica superiore) ma anche la rinascita grazie al “cantiere dell’utopia” che portò prima alla messa in sicurezza della Basilica e del Sacro Convento e poi al restauro con una riapertura in tempi record della Basilica superiore il 22 novembre del 1999, dinanzi al cardinale Angelo Sodano e l’allora presidente della Repubblica Ciampi. I frati del Sacro Convento di Assisi come ogni anno, durante la novena di preparazione alla festa di san Francesco, nella Santa Messa hanno fatto memoria delle vittime e delle famiglie colpite da quel drammatico avvenimento.
Era presente al venticinquesimo anniversario del terremoto del 1997 anche il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: “Quella di oggi – ha detto – è una giornata di ricordo di un dramma che ha colpito Assisi e il mondo, ma anche la celebrazione un grande lavoro svolto da uomini e donne che ha ridato vita a questo luogo meraviglioso per poter nuovamente ospitare e incontrare persone nella città della pace. In questi anni il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini (anch’egli presente, ndr) ha lavorato duramente per accelerare e ricostruire: chi governerà il Paese sappia che bisognerà fare molto lavoro per preparare le nostre strutture ad eventi che possono accadere e soprattutto per darci una governance per affrontare disastri naturali come i terremoti nel modo più efficiente possibile ed investire molto nella cosiddetta resilienza prima che accadano le cose e non soltanto dopo. Al nuovo governo mi sento di dire deve continuare con il lavoro intenso portato avanti in questo 19 mesi su messa in sicurezza e infrastrutture, pensiamo al settore idrico in cui per tanti anni non sono stati fatti investimenti, ma anche alle infrastrutture ferroviarie, necessarie per connettere questa regione al resto del Pese. Il Pnrr e gli investimenti messi in campo determinano tanto lavoro. E poi le riforme, per migliorare il nostro Paese sotto tanti punti di vista senza dimenticare le tante persone in difficoltà. Senza investimenti e riforme è difficile costruire un Paese capace di resistere e di crescere”.
La santa messa è stata presieduta da fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi. Erano presenti tra gli altri, oltre a Giovannini e Legnini, i familiari delle vittime della scossa di terremoto, e le istituzioni regionali e comunali, tra cui il sindaco Stefania Proietti: “Coltivare la memoria di quanto accaduto è un segno di rispetto e un valore da trasmettere alle nuove generazioni perché, oltre il ricordo e le sofferenze per le vittime, va raccontata ed esaltata la forza della ripresa, la capacità di ricostruire le ferite inferte al patrimonio artistico e immobiliare”.
Nel suo saluto per il venticinquesimo anniversario del terremoto del 1997, fra Marco Moroni ha ricordato come “In questi giorni si stanno concludendo gli ultimi interventi legati al sisma del ’97, sostenuti dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, che ci hanno permesso di realizzare sotto la piazza inferiore un luogo per l’accoglienza e i convegni che verrà inaugurato il 4 ottobre, mentre sono quasi finiti i lavori di consolidamento dell’area del refettorio e dello scalone danneggiati dal sisma 2016, resi possibili anche grazie al prezioso impegno del Commissario alla ricostruzione. In chiesa inferiore è attivo da qualche mese il cantiere per il restauro della Cappella di San Martino. Si sta realizzando anche l’ascensore tra la piazza inferiore e la piazza superiore, che favorirà la visita della Basilica per le persone disabili.
“Vogliamo ricordare e ringraziare – ha aggiunto fra Moroni – tutti coloro che ci aiutano – qui presenti o no – in questa difficile ma non meno bella sfida, consapevoli che siamo e saremo sempre tutti chiamati a prenderci cura, a sostenere, costruire e consolidare non solo il patrimonio artistico e culturale, ma anche e soprattutto le nostre relazioni, la nostra quotidianità e quella di tanti nostri fratelli e sorelle in difficoltà in uno spirito di fraternità e di condivisione. Alla luce di tutto ciò come non spendere una particolare parola di ringraziamento per voi cittadini di Assisi e dell’Umbria intera: questo tesoro che è il complesso della Basilica e del Sacro Convento – con la vita dei frati che da secoli li custodiscono quasi ininterrottamente – sono legati a doppio filo da profondi legami di fede, di amicizia, di collaborazione, di mutuo sostegno. A nome di tutti noi grazie di cuore: cerchiamo di continuare a camminare insieme. Per questo desidero invitare in modo particolare proprio i cittadini di Assisi a partecipare, domenica prossima, 2 ottobre, alla S. Messa che si terrà qui in chiesa superiore alle 11 (trasmessa in diretta su Rai1). Sarà una gioia grande celebrare il rendimento di grazie al Signore, insieme, nella casa di Francesco”.
Dopo la funzione religiosa, si è svolta l’inaugurazione del rinnovato refettorio del Sacro Convento, dopo i lavori di consolidamento strutturale, i restauri e il rifacimento degli impianti di illuminazione e riscaldamento. Il sindaco di Assisi ha portato il saluto dell’amministrazione comunale e ha ricordato il dramma vissuto in quei momenti, il dolore per la morte di quattro persone e le ferite al patrimonio artistico e civile della città. “Siamo qui insieme, 25 anni dopo – ha detto il sindaco – per non dimenticare coloro che sono morti in seguito a quelle scosse ed esprimere la nostra vicinanza ai familiari, siamo per qui per ribadire che la prevenzione, la ricostruzione fatta a regola d’arte riesce a salvare vite ed è questa la strada giusta, siamo qui per ringraziare, a nome dell’intera città, tutti coloro che si sono adoperati con impegno e generosità per ridare luce e speranza a una intera comunità e a un patrimonio del mondo”.
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